19.8.14

COSA SCRIVERE PER UN CONCORSO?

federazione malattie rare infantili
Quest'estate ho partecipato al concorso 'Raccontaci un'emozione' organizzato dalla FMRI (Federazione Malattie Rare Infantili) alla sua Prima Edizione.

Ho scoperto del concorso tramite la newsletter del sito dell'Associazione Culturale Carta e Penna e mi è sembrata un'ottima occasione per allenare la mia scrittura. Il concorso è scaduto a fine Luglio e gli organizzatori non hanno ancora reso noto i vincitori. Il costo della partecipazione era di dieci euro da pagare mezzo bollettino postale o Paypal. Il fatto che il concorso avesse come scopo la raccolta fondi per una buona causa mi ha stimolato ancor più a fare del mio meglio senza troppi rimpianti nella molto probabile eventualità che il mio testo non sarà scelto tra i finalisti (i primi tre testi scelti riceveranno un premio di qualche centinaio di Euro).

Il tema del concorso era, come ho già accennato, 'Raccontaci un'emozione', il che lascia al partecipante una vastissima gamma di possibili scenari. Nella foto qui sopra le scritte sono molto piccole per cui riporto qui l'intero testo:

Ricordi l’emozione che hai provato la prima volta che hai detto “Ti amo”? Ricordi quella volta che hai pianto? Per qualcosa o qualcuno-a che ti ha fatto soffrire, oppure che ti ha fatto piangere dal ridere. E quella volta che hai avuto paura o che ti sei arrabbiato come una “bestia feroce”?
Un gesto, uno sguardo, una situazione… aneliti di emozioni.
Ricorda, rifletti, immagina, sogna e… “raccontaci un’emozione!”
Un’emozione è indescrivibile. Certe volte non serve descriverla, altre volte basta una parola, adesso di parole ne servono una manciata.
Metti alla prova il tuo Talento e accetta la sfida: “Raccontaci un’emozione” in 4.000 battute oppure in 80 versi. 

Il bando non specificava chi e quanti giurati avrebbero letto i testi in ingresso, né quando sarebbero usciti i risultati, né quali generi si preferivano (si specificava soltanto di evitare sproloqui e citazioni). A questo punto la domanda sorge spontanea: che cosa è meglio scrivere per questo concorso?

1. Ho scartato l'idea di scrivere una poesia, sono decisamente più orientata verso la narrativa.
2. Ho scritto un racconto che si ricollegasse in qualche modo agli scopi della Federazione organizzatrice del concorso ("Ero io quel qualcuno").
3. Per qualche giorno ho corretto ed editato il racconto e nel frattempo ho scritto altre tre storie (orrende) e una mezza dozzina di incipit (andati a vuoto). (Tranne uno).
4. Tra questi incipit c'era uno dei miei racconti preferiti, la storia vera di quando ho incontrato un orso e mi sono dovuta arrampicare su un albero (questo è successo in Canada, non a Reggio Emilia, tranquilli… e, sì, lo so che gli orsi si sanno arrampicare sugli alberi, ma lì per lì non è che avevo molte alternative… un giorno vi racconterò la storia per bene). Dopo aver parlato su Skype con Jo, un caro amico francese con cui ho vissuto per un po' in Honduras, ho deciso che era lui il personaggio perfetto per raccontare la storia dell'orso.








Della serie "This is not Reggio":
Ieri abbiamo trovato il cancello tutto sgangherato e i cespugli di more ripuliti... secondo me abbiamo avuto visite durante la notte!



5. A questo punto mi serviva un'interlocutore che sottolineasse la diversità caratteriale dei personaggi della storia, così è nata Mamita, una barista messicana zitella con due figli.
6. Ho chiesto ad una cara coppia di amici, Anzi e la Benni (i 'Benzi') di leggere il racconto e per quanto loro siano persone educate e gentili s'è capito che avevo trascurato un punto importante nella stesura del testo, cioè che non per tutti è ovvio cosa sia una "cerveza", una "mamita" e un "trail in the woods". Anche i dialoghi andavo rivisti, e nelle due settimane successive ho riscritto il testo cercando di essere il più esplicita possibile.
7. Poi per fortuna è arrivato lo scadere del bando altrimenti sarei ancora qua a fare modifiche alla mia storia. Ero molto soddisfatta del risultato, ma poi ho cominciato a pensare: chi è che leggerà questa storia? Cosa ci potrebbero trovare di interessante? E se finisse in mano a un matusa bacucco e bigotto? Quando scrivevo i temi al Liceo, mi assicuravo che fossero lunghi e noiosi come la mia Prof; anche all'esame di Maturità ho scritto un tema pallosissimo come il Prof della Commissione, ho preso un bel 9, che insieme al 3 del compito di Matematica han fatto un 6 tondo tondo che mi ha aperto le porte al fantastico mondo dell'Università.

E voi, cosa scrivete per un concorso? Come fate a scegliere il contenuto e lo stile della vostra storia? Esiste una storia perfetta, che piaccia a tutti? È meglio osare o compiacere? Condividete le vostre esperienze e impressioni nella sezione commenti.

Buone parole a tutti!

Se leggi anche in inglese, try my notes on writing on ALL YOU CAN WRITE.

4 commenti:

  1. Non aggiungo nulla, se non che hai fatto bene a partecipare. Nel mio blog ci sono alcune considerazione sui concorsi letterari che potrebbero interessarti... Buona fortuna per il tuo concorso.

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  2. Grazie per il tuo contributo, ho letto i tuoi post sui concorsi e li ho trovati molto interessanti. Mi sono iscritta subito al tuo blog.
    Non ho visto la pagina con la tua bio, è una scelta tua o sono accecata io?
    Sarebbe bello, ti va, se scrivessi un altro post includendo link ai concorsi a cui consiglieresti di partecipare, quelli con cui ti sei trovato meglio, i più professionali.
    Grazie e buona scrittura!

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  3. Non sei accecata, niente bio. Timidezza nei confronti della rete...
    E poi così ognuno può immaginarmi liberamente come meglio crede. Magari in base ai post che scrivo, alle citazioni che scelgo, agli argomenti che tratto. La cosa importante è che quelli che passano dal mio blog sono tutto meno che banali. E quindi cerco di non esserlo nemmeno io. Niente folle. Pochi ma buoni. Grazie di far parte di questa piccola tribù. E passerò di qui ancora e ancora. Buona scrittura anche a te.

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  4. Sono onorata di far parte di una piccola tribù non banale :=) Grazie!

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