Far parte della community di scrittori italiani mi è stato più utile dei manuali di scrittura e condividere le pene del mestiere mi ha aiutato a mettere la parola "FINE" al romanzo "Non torno subito" che è uscito nel 2018 e ha venduto più di 22000 copie in un solo giorno. E perché non hai più pubblicato, direte voi? Io vorrei, e ci provo, ma c'è una pupetta di 4 anni che mi sta sempre attaccata alla gamba e non vuole saperne di dormire, per cui il secondo romanzo va moooolto a rilento. Posso dirvi che sarà un incredibile appassionante amore impossibile ambientato nei mitici anni ’90! Mi sto divertendo a ricordare i momenti della mia adolescenza e riviverli tramite le canzoni grunge e i racconti dei miei amici.
Su di me e su come sono arrivata qui oggi
Per chi fosse curioso di saperne di più su di me e sulla mia storia, dovete sapere che in famiglia mi chiamano la “vagabonda”, perché non si sa quando parto o quanto resto, ormai si sa solo che ferma non ci so stare.
Sono nata in autunno e c'erano i baracconi in città, tutti sul bruco mela e il calcinculo con le mani appiccicose di zucchero filato. Mi piace pensare che diventare scrittrice sia nel mio destino, perché a quattro anni scrivevo già il mio nome in stampatello seduta di fianco a mia nonna che sferruzzava all'uncinetto e mi raccontava di quando aveva rubato una gallina per comprarsi i collant per andare al ballo (quella è una storia che prima o poi finirà pubblicata). Poi a dieci anni la maestra scrisse di me: "Lisa, di libri gran divoratrice, da grande farà la scrittrice".
Invece, il giorno dopo la Laurea in Psicologia Clinica dell'Infanzia partii, zaino in spalla, per andare a vedere cosa c'era di là dal cancello. Sono passati diciotto anni da quel giorno e ancora non mi sono messa l'anima in pace che proprio tutto, questo meraviglioso Mondo, non potrò vederlo. Se mi aveste incontrato lungo la via, mi avreste trovata intenta a pubblicare articoli su ricerche scientifiche, a pulire cessi in un ostello australiano, a contare le stelle cadenti, a spidocchiare bimbi nelle favelas, o a servire aragoste a piedi scalzi. Quando da grande, seduta in poltrona, guarderò indietro, penserò alla grazia degli squali, all'aroma dei sigari cubani, alla scarica d'adrenalina dell'attimo in cui ci si lancia da un aereo a quindicimila piedi d'altezza. Come ogni backpacker, tengo il conto di quanti Paesi ho visitato, odio i turisti e so parlare un po' di tante lingue.
A Reggio Emilia ci tornerei, anzi ho sempre più voglia di ritrovare i piccoli piaceri italiani, i campi di grano al sole, le chiacchiere in dialetto animate dal vino. Eppure il mio nido al momento è sperduto tra i boschi del British Columbia. Mi domando se non abbia a che fare con quel buffo e imprevedibile personaggio canadese di cui mi sono accidentalmente innamorata tra una maschera, due pinne e un pesce pagliaccio. E così qui mi trovate, a guardar fuori da una finestrella piovosa in un camper tra i boschi d'acero, mentre rivivo le mie avventure di posti esotici e mi invento personaggi improponibili che spero di potervi far conoscere presto.
Nella pagina dei contatti trovate info su come scrivermi e anche qualche foto della mia vita oltreoceano.
Se ancora non avete avuto abbastanza... per più foto e notizie sulla mia vita e i miei viaggi, vi invito a leggere quest'intervista del giornalista Stefano Bersanetti sul blog Pensieri Strani...eri.
Ti sei descritta proprio alla perfezione! Brava de agostibus..
RispondiEliminaGrazie cugi, tu sì che ne sai qualcosa! Ci vediamo sul tuo blog mammaleggiamoinsieme, faremo a gara a chi diventa famosa prima ;)
EliminaTanti auguri per il tuo neonato blog! Ho appreso adesso della sua esistenza e sono passata subito a trovarti :)
RispondiEliminaP.S. Anche io sono nata in autunno. Sarà per questo che è la mia stagione preferita?
Grazie e benvenuta! Complimenti per il tuo blog "Appunti a margine" che sta spopolando grazie alla perfezione e alla professionalità dei tuoi post. L'autunno suscita riflessione e raccoglimento, doti fondamentali per diventare bravi scrittori! Non vedo l'ora di leggere il tuo primo romanzo, in bocca al lupo e spero ci aiuteremo a vicenda!
EliminaGrazie mille per le tue parole! Questo clima di curiosità intorno alla mia opera da un lato mi riempie di timori (sarò all'altezza delle aspettative?) e dall'altro mi dona lo stimolo per andare avanti quando vorrei destinarlo al caminetto! Amo quello che scrivo, ma ho tanto da imparare! Mi piacerebbe avere un po' di tempo per dedicarmici full-time perchè a causa del lavoro sto procedendo con pachidermica lentezza. Sono giunta al punto di essere felice quando mi ammalo, per poter rimanere in casa a scrivere con il portatile sulle ginocchia.
EliminaIl successo del blog è inaspettato e mi riempie di gioia. Ci metto tanta passione. Ho alcune idee per migliorarlo, che realizzerò a breve.
Per l'aiuto reciproco... certo che sì! :)
P.S. per me l'autunno è il periodo delle ripartenze, dei nuovi progetti dopo lo "svacco" estivo, dei buoni propositi. E della riflessione silenziosa :)
RispondiEliminaAnch'io quest'autunno prevedo molte serate sul divano col pannetto e il portatile. Penso che il blog sia una buona motivazione a scrivere ma mi sta mettendo un po' d'ansia, prima scrivere il mio romanzo era un'opzione, adesso mi sento che devo per forza scriverlo se no che figura ci faccio! Da quello che ho letto sul tuo blog il tuo romanzo è su un argomento molto importante e impegnato, è una scelta coraggiosa. Io sono partita da qualcosa di troppo grande per me (psicologico + thriller) e ora l'ho ridimensionato a qualcosa di leggero (amicizia + viaggi) perché mi pare che si addica di più al mio stile. In altre parole, sto ancora cercando la mia voce!
EliminaGiranzolona!! :)
RispondiEliminaMi metto anche io sulle tue tracce. Il tuo blog: ottimo lavoro.
RispondiEliminaGrazie e benvenuto, spero di leggere tante nuove wawostorie nei prossimi mesi. Si dice Uauos o Vavos? :)
RispondiEliminaCiao Lisa, volevo contattarti per un contributo su Cartaresistente. Questa l'email: cartaresistente@yahoo.it
RispondiEliminaLisa ti ho letto, qui, e sei dolcissima :-)
RispondiEliminaHo visto un tuo cenno e non potevo esimermi da venirti a trovare ed ho così appreso dei tuoi nobili intenti e fervori e ti seguirò con piacere nella tua scalata alla montagna. Infatti, c'è da dire che, ahimè, si è una schiera che sempre più si ingrossa: è un flusso di parole e pagine elargite generosamente che fossero... carta-moneta, emigrerebbero dalla Svizzera in Italia! :-)
Allora, a presto! :-)
PS Noto ora che il tuo blog non è Wordpress e ahi-ahi! mi sarà difficile essere aggiornato...
RispondiEliminaCiao Guido, grazie di essere passato a trovarmi, anch'io seguirò il tuo blog, l'ho scoperto da poco ma mi sembra molto interessante.
EliminaSe vuoi tenerti ricevere una mail quando esce un nuovo post puoi mettere il tuo indirizzo nella casella sulla destra di questa pagina che dice "follow me" e riceverai una mail con un link su cui cliccare per confermare l'iscrizione al deagostibus. A presto :)
Piacere mio, Lisa! Sei ironica e molto simpatica, in più scrivi bene e cose intelligenti. Mi servirà qualche giorno per aggiornarmi sui contenuti del tuo blog, ma ho piacere di seguirti.
RispondiElimina(Bello il Canada!)
Grazie Marina, troppo gentile! Ero già passata dal tuo blog qualche volta e ho preso il tuo romanzo "31 Dicembre" in versione digitale. È nella mia lista di libri da leggere nei prossimi mesi :)
EliminaMa grazie, davvero! Mi farai sapere cosa ne pensi, allora!
RispondiEliminaChe emozione leggere la tua storia. Sei una bella persona, complimenti!
RispondiEliminaGrazie cara! Sono passata a trovarti sul tuo blog Scrivere la vita! Bello!
EliminaSarà un piacere seguire il tuo blog, anche perché io sono un po' il tuo opposto e viaggio solo dentro la mia testa!
RispondiEliminaPiacere mio, Isa, in comune abbiamo l'amore per i libri e per i cani :)
EliminaUn blog che parla di letture, scrivere e viaggi...non posso non inserirlo fra i blog da seguire! :D
RispondiEliminaUn abbraccio dal mediterraneo
Ho pensato la stessa cosa quando ho visitato il tuo blog! :D
EliminaRicambio l'abbraccio dal Pacifico.
Ok, mi sento preso. Sono felice di aver fatto la domanda a google su quante parole ci dovessero essere in un romanzo solo perchè sono arrivato qui. Certo la domanda era un po' stupidina visto che, da librivoro, capisco che la lunghezza non è uno standard da rispettare ma un'alchimia sapiente tra le cose da dire e il come dirle. Comunque, da ora, ti seguirò molto volentieri e mi confronterò con te, se lo vorrai, su un lavoro che sto portando avanti. Grazie comunque.
RispondiEliminaBenvenuto Fabio, ora sono curiosa di sapere di questo lavoro che stai portando avanti... provo a indovinare, un romanzo noir?
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