18.5.16

Il deserto sul lago

Sono in vacanza. Dalla sala vedo le onde che increspano il lago, il pratino all'inglese, il patio assolato mosso da una brezza fresca e i miei piedi, per aria, su una poltrona di pelle nera morbida. Proprio come quelle di Joey e Chandler, vi ricordate? Basta un semplice tocco per trovarsi sdraiati e avviluppati in un tenero abbraccio. Se sparisco a metà frase, non preoccupatevi, mi sarò sicuramente addormentata.


Fuori

Dentro

Mi trovo nel deserto di Osoyoos, 400 km a Est di Vancouver, al confine con gli Stati Uniti. Anzi, SUL confine. Ieri mentre camminavo sul lungo lago la compagnia telefonica mi ha mandato un messaggio che diceva "Welcome to the USA"! Mi sono affrettata a fare dietro front, ma se il Canada dovesse darmi l'espatrio, ora ho un piano B!

Quando sono arrivata nel deserto di Osoyoos ho notato subito un fatto curioso. C'è l'acqua, tanta acqua, tanto verde, lunghe file di vigneti, ovunque, oasi sparse di pace e tranquillità, ma di dune di sabbia, neanche l'ombra. 

fonte: http://www.alluradirect.com/osoyoos-bc.cfm

Il saggio Google mi spiega che Osoyoos, il cui nome significa "lingua di terra tra due laghi", è la punta settentrionale del Sonoran Desert, che sale dal Messico e dall'Arizona. A voler essere puntigliosi, le precipitazioni annuali in quest'area sono di qualche millimetro al di sopra del limite richiesto per definire l'area un vero e proprio deserto. Ora che lo so, posso mettermi il cuore in pace e godermi le placide onde e l'assaggio dei vini.

Nk'Mip Desert Centre

Nk'Mip Resort

Come sono arrivata qui? È semplice. Quando ho scoperto che non potrò uscire dal paese per il prossimo (remoto) futuro, ho chiesto a Siri "qual è il posto più caldo del Canada?" e voilà, sette mesi dopo, eccomi qui a guardare le barchette e scrivervi delle mie avventure.

Non che la vacanza, in sé, sia avventurosa. Ci saranno dieci anime in tutto il paese e la parte più faticosa della giornata è la passeggiata, in ciabatte e senza borsetta. Gettarsi nel lago, quella sì, sarebbe una sfida rocambolesca, vista la temperatura dell'acqua, ma io ci ho infilato solo mezzo polpaccio prima di strillare come un pollo spennato e abbandonare l'idea.

Avventuroso, invece, è il progresso del mio romanzo, che scalpita come un toro davanti al capote e decide quando dormo e quando mangio. Il fatto che in questa stagione non venga mai buio, a cavallo del quarantanovesimo parallelo, fa incazzare ma aiuta. Alle quattro e un quarto, puntualmente, un raggio di sole mi perfora il lobo frontale, costringendomi all'insonnia. Ne approfitto per scrivere. 

Sento puzza di traguardo, anche se ci sono ancora tante piccole domande stronzette a cui devo rispondere prima di poter inviare il manoscritto a qualche beta-reader volenteroso. Tutto deve essere sensato, i personaggi devono essere coerenti a se stessi, la trama deve filare liscia e il ritmo di ogni scena deve andare a tempo col ritmo generale. I dialoghi vanno rivisti, le descrizioni lucidate, il finale deve provocare la pelle d'oca e l'incipit va riscritto completamente, per la ventesima volta.

Peccato aver solo pochi pochi troppo pochi giorni per starmene qui a guardare le barchette. Vi vorrei tutti qui, a fare il barbecue e vedere chi ha il coraggio di buttarsi per primo in acqua. Potremmo discutere della gara di expedit e delle nomination per il Liebster Award. Ringrazio moltissimo chi mi ha nominato quest'anno: Giulia Lù, Monica Brizzi, Mattia LScusate se non sono molto presente sul blog ma sarà un'estate frenetica e voglio tentare di finire il romanzo finché ho il tempo e le energie!

Un abbraccio dal "deserto" di Osoyoos! 

Look out point
Selfie col buon Neil