2.2.15

La biblioteca umana

Oggi mi trovo a Vancouver, sono in trasferta per l'evento del Super Bowl, la finale di football americano. Ieri, mentre un'orda di ubriachi molesti si accalcava nei bar davanti ai televisori, io me ne sono andata in giro per librerie, musei e cinema (ho visto Mortdecai con il mitico Johnny Depp, molto bello, anche il film...).
Il mio primo obiettivo però era assistere ad un'iniziativa che ho pensato potrebbe piacere anche a voi. 
Alla biblioteca pubblica di Vancouver in questi giorni si può partecipare ad un evento noto come la Human Library, la biblioteca umana. L'idea nasce in Danimarca come parte del progetto Stop the violence e sbarca oltre oceano grazie al PuSh International Performing Arts Festival.

Cos'è la Human Library?


Prendi in prestito un libro, scopri una vita. In questo caso, il libro è una persona in carne e ossa, che si rende disponibile per parlarti in privato per venti minuti, seduti, faccia a faccia, a una delle migliaia di postazioni per lo studio disponibili sui sette piani dell'edificio che ospita la biblioteca.





Vancouver Public Library










Per uno scrittore questa può diventare una risorsa incredibile di personaggi variegati, che nella vita di tutti i giorni sarebbe molto difficile incontrare. Quest'anno, per la terza edizione dell'evento, i libri umani erano una ventina, e tra questi si poteva trovare:

- una poetessa prostituta transgender (da uomo è diventata donna)
- un attore autistico
- una Cuddle Slut (zoccola per coccole, cioè ossessionata dalle manifestazioni d'affetto al punto che la darebbe via pur di ricevere carezze e abbracci)
- un F.O.A. (Fresh Off the Airplane, cioè un immigrato nuovo di pacca)
- un figlio di madre single eterosessuale e di padre in vitro
- un affetto da demenza
- una madre single di tre figli maschi
- un uomo vittima di abuso domestico 
- una drag queen (travestito) con la barba
- un Human Roadkill (cioè una persona investita da un auto e lasciata per morta, senza prestar soccorso)
- un poligamo
- un ex-hoarder (cioè una persona che in passato era affetta da manie di accumulo. Alcuni casi, i più gravi, vivono tra montagne di spazzatura e danno da mangiare ai ratti, lasciandoli scorrazzare per casa e salire su di sé fino a baciarli sulle labbra).

Ora capite perché mi sono permessa di dire che difficilmente incontrereste questi personaggi nella vita di tutti i giorni? (Scusate se ho lasciato tanti termini inglesi ma a volte la traduzione non rende bene l'idea.)
Purtroppo pur arrivando con due ore di anticipo non c'erano più posti disponibili (non proprio tutti erano al Super Bowl, come speravo) e non sono riuscita a conoscere l'attore autistico, che sarebbe stata la mia prima scelta tra i libri umani. E voi, quale di questi personaggi scegliereste per una chiacchierata informale? Avete scritto o vi piacerebbe scrivere storie attinenti a qualcuno di loro?

Vi lascio con qualche foto di Vancouver, sperando che vi venga voglia di venire a trovarmi!








Pattinaggio sul ghiaccio (Ice skating ring)

















Vancouver Art Gallery































Davie St, il quartiere gay (quello con la maglia rossa è il buon Neil che attraversa le strisce pedonali sotto casa nostra). Come potete notare in Canada l'opinione pubblica supporta qualsiasi tipo di orientamento sessuale, e noi pure.




61 commenti:

  1. Venire a Vancouver mi piacerebbe un casino, peccato solo che la mia vita al momento non sia per nulla d'accordo. :)
    La mia prima scelta sarebbe stata la cuddle slut, seguita dall'uomo che ha subito un abuso: due personaggi che vedrei bene in uno dei miei libri. Per il resto mi viene da dire che gli organizzatori della library sono piuttosto fissati con il transgender: capisco che lì ne fanno una specie di richiamo per turisti, però ci sono molti altri personaggi che forse hanno più da raccontare... :)

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    1. Anch'io sarei stata curiosa di parlare con l'uomo vittima di violenza domestica, o anche solo vederlo per immaginarmi che tipo di abuso avesse subito. La moglie, un donnone armato di mattarello, lo inseguiva per casa ogni sera? O forse i genitori lo tenevano segregato dal mondo esterno per paura che incontrasse brutte compagnie? Ne potrebbero nascere storie interessanti e originali!
      Tutto il Commonwealth, a mio parere, è fissato con il LGBT (Lesbian Gay Bisexual Transgender) e non credo sia un richiamo per turisti. Negli ultimi decenni fiotti di LGBT hanno abbandonato la loro provenienza provinciale alla ricerca di un ambiente dove si potessero esprimere liberamente, col risultato che le grandi città americane e australiane, insieme a Londra, vantano una rappresentanza elevata della categoria. Si mormora anche che ci sia una somma di denaro mostruosa dietro le organizzazioni che lottano per l'integrazione della categoria, il che spiegherebbe perché si trovano in ogni salsa.

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  2. L'idea della biblioteca umana in sé mi è sembrata molto carina, poi ho letto gli esempi e francamente mi sono tornati i baracconi delle fiere ottocentesche con i più svariati casi umani. Spero che l'iniziativa sia stata gestita con il giusto rispetto per le persone che si sono offerte come libri umani. Forse avrei scelto il poligamo, ma non ne sono sicura.

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    1. Creare una storia con tutti questi personaggi sarebbe davvero un bel baraccone umano. Però a pensarci camminando per le strade di una grande città se ne vede davvero di ogni... gente che parla da sola, un ragazzo che urla e si strappa i capelli, una donna che sta al semaforo e parla con tutti quelli che si fermano per attraversare, una coppia che litiga, una donna col cartello "Jesus the light" e un'altra in sedia a rotelle che conversa con tre giovani senza tetto dentro i loro sacchi a pelo marciti. E questo solo nel tragitto da casa alla libreria! "Stranger than fiction"!?

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  3. Vancouver ♥♥ La prossima volta mi metti in valigia, ok? XD
    Cavolo! E' un'iniziativa stranissima O.o non ne avevo mai sentito parlare...

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    1. Ti metto insieme allo spazzolino da denti, va bene? :D
      Nemmeno io la conoscevo!

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  4. Straordinariamente tragico. Queste cose mi inquietano, mi danno la sensazione che il mondo sia un'accozzaglia di vite parallele senza senso e irraccontabili. Forse mi troverei a mio agio solo con chi è affetto da demenza. Scrittura e demenza hanno qualcosa in comune, vivono entrambi di mondi inesistenti in cui si trovano benissimo. Dicci di più di questa esperienza unica che hai fatto...

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    1. Queste cose sono inquietanti solo in teoria, sono certa che parlare con queste persone in carne e ossa sarebbe divertente e interessante. Quando lavoravo coi senzatetto ho conosciuto personaggi improbabili ma ognuno di loro aveva un nome e cognome, mangiava, dormiva e andava in bagno. Ogni vita è raccontabile, ogni vita ha senso, nel suo contesto. Di sicuro mi sarebbe venuta un po' d'ansia a parlare con alcuni di questi "casi", su quello siamo d'accordo... ma solo per i primi minuti. Spero di poter partecipare in futuro, così potrò raccontarti di più!

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  5. Bella Vancouver! Il tuo racconto fa venire voglia di farci un giro. Trovo l'iniziativa della biblioteca umana molto, molto interessante, anche se condivido l'impressione di Tenar: un po' troppo gusto del "fenomeno". A volte, sono le persone apparentemente ordinarie che hanno cose incredibili da raccontare.

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    1. In effetti, quando dicevo "altri" avevo in mente i medici andati in Africa per ebola. Però, visto il tenore di Vancouver, mi ero sentito un po' troppo bigotto a suggerire una cosa del genere... :)

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    2. Potremmo stilare una nostra lista di libri umani e vedere con chi vorrebbe parlare la gente. Insieme al medico che ha lavorato in Africa per aiutare a sconfiggere l'ebola aggiungerei l'attivista che lotta per la salvaguardia delle balene. Quella è una storia che mi ha sempre affascinato, e di cui vorrei sapere di più.

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  6. Anch'io avrei scelto l'attore autistico. Ma non sono scelti in modo un po' strano questi libri umani? Ah, sì, vedo adesso che ripeterei pari pari l'opinione di Antonella. Immagino che ognuno di noi sceglierebbe personaggi diversi, con il rispetto del caso.

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    1. Con chi vorresti parlare se potessi scegliere qualsiasi personaggio?

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  7. l'idea è fantastica, sono perplesso sul genere di personaggi offerti, mi sembrano, la maggior parte troppo estremizzati. In ogni caso sceglierei la "zoccola per coccole", ne potrebbe venire fuori qualcosa di interessante.
    ml

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    1. Faccio anche a te la stessa domanda, Massimo. Con chi vorresti parlare se potessi scegliere qualsiasi personaggio?

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    2. oggi, con una capra, per capire se possiede davvero il carattere che le attribuisco (indipendente, scontroso, intraprendente, disposto al rischio pur di vivere lontana dal gregge).
      in genere
      con una novantenne ancora lucida, dalla vita anonima, che si volti indietro e mi dica le sue perle.
      con un barbone per conoscere come ci è arrivato.
      con un manager di alto profilo per sapere le sue angosce.
      ciao,
      ml

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    3. La capra ce la vedo bene in biblioteca, intenta a ruminare le pagine dei tomi più vecchi e saporiti...
      Anch'io parlerei volentieri con una novantenne dalla vita anonima, ma non per questo noiosa, e con il manager angosciato, se si trovasse il tempo.
      Di barboni invece ne ho conosciuti anche troppi, e in genere ci si arriva per passione. E per passione intendo amore, soldi, o gioco. Tutti e tre insieme, poi, non lasciano scampo.

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  8. L'idea è bella ma davvero han selezionato dei casi umani che non si vedono nemmeno mettendo insieme un anno di Real Time.
    Però il progetto è bello, a riprova che non si legge (e non si scrive) solo in un modo.
    Io avrei scelto gli accumulatori seriali, ma non so se avrei stretto la mano XD

    Moz-

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    1. A difesa degli organizzatori, chi vorrebbe andare a parlare con la figlia di impiegati comunali tutta casa e chiesa? :)
      Anch'io sarei stata in difficoltà a parlare con l'accumulatore seriale, non so se si possa davvero guarire da questa condizione... (X_X)

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  9. Chiedo scusa, non ho capito una cosa, ma questi libri ti raccontano la loro storia o tu gli fai le domande? Secondo poi personalmente 20 minuti capisco che sia per dare la possibilita' a tutti di interloquire ma sa di sveltina. Eppoi come fai a mettere il segno?? Nono, preferisco i libri libri. :) comunqui grazie che ho imparato una cosa nuova.

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    1. He he, il segno non si può mettere. Più che libri sono volantini informativi! Penso che i venti minuti bastino per un'infarinatura generale e qualche domanda finale. Io avrei chiesto alla persona investita e lasciata senza soccorso se vorrebbe vendicarsi di chi l'ha preso sotto. Cose allegre, insomma ;)

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  10. Lo speed date con un gruppo di soggetti difficili ancora non l'avevo sentito. Però se trovi qualcuno che ti interessa nella conversazione, poi 20 minuti sono pochi.
    Miki comunque ha ragione: molti di questi te li vedi su Real Time.
    Chi avrei scelto? Scartato subito quello affetto da demenza (non si ricorderà niente di se stesso) e penso che la comunicazione con l'attore autistico sia piuttosto unidirezionale.

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    1. Giusto! Si tratta proprio di una speed date! :D
      Non so se vorrei passare più di venti minuti con uno di questi però...
      Le tue riflessioni sono vere ma avrei voluto parlare comunque con l'attore autistico, perché ho lavorato con soggetti affetti da autismo e mi interessa molto l'argomento. La persona affetta da demenza potrebbe essere stata diagnosticata da poco, e ricordarsi ancora tutto. Quella però sarebbe una conversazione poco allegra X=(

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  11. Forte!!! Che bello! Cavolo io avrei voluto parlare con tutti loro. Ognuno interessante a modo suo! La voglia di venirti a trovare sta volta è tanta, ma le finanze non lo permettono, perciò lascio correre la fantasia!

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    1. Per fortuna con la fantasia si può correre dappertutto :)

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  12. Senza dubbio... la Cuddle Slut! Ammesso che fossero disponibili anche postazioni, diciamo, più intime. ;)
    Bella l'iniziativa... chissà in Italia chi potrebbero essere questi personaggi?
    – Un mafioso pentito con il culo legato a una sedia esplosiva da cui non può alzarsi (motivo per il quale si presta all'iniziativa);
    – Un prete pedofilo in cerca... di attenzioni particolari;
    – Un attore romano, più autistico dell'attore autistico di cui parlavi, seppur normale a tutti gli effetti;
    – Un aspirante scrittore prostituto (sono disponibile a ricevere pure su appuntamento);
    – Un accumulatore seriale di fumetti Hentai, dodicenne;
    – Un politico romano, ma solo se provvisti di bustarella per corromperlo;
    – Un trans con la barba (in realtà è Daniele che cerca il suo vero io...);
    – Un immigrato fresco fresco di canotto;
    – Una casalinga fresca fresca di calippo...
    Insomma, un bel assortimento, che ne pensi?

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    1. Hahaha Salvatore, sto ancora ridendo da ieri sera quando ho letto il tuo commento.
      La Cuddle Slut la prenoto per il tuo prossimo compleanno ;)
      Il povero Daniele si starà domando perchè gli fischiano le orecchie.
      La lista è agghiacciante, non oso chiederti cosa sia una casalinga fresca fresca di calippo, adesso per colpa tua i motori di ricerca mi manderanno orde di segaioli in cerca di porno vintage :D

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    2. Bene, finalmente abbiamo fatto fare un salto di qualità a questo blog...! ;)
      Daniele ha la corteccia spessa… È ancora lì a chiedersi perché tutti, da ieri, pensano che sia un trans travestito da aspirante scrittore... e non sospetta neanche che sia per colpa mia! hihihi

      P.S. il 2 giugno, festa della Repubblica italiana. È questa la data del mio compleanno. Non te ne dimenticare, ogni promessa è debito! :P

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    3. Meno male che ci sei tu a sollevare la qualità dei blog ;)
      A Daniele glielo diremo, prima o poi? :D
      Ok, il 2 giugno grande festa generale, ma non più per la Repubblica! Sarà il Salvetor Day!

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    4. Figo, mi piace il Salvetor Day! ;)

      Per Daniele... naaaah! :D

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    5. Vi ci mando io o preferite andarci da soli? :)

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    6. Hehehe ti sono fischiate le orecchie in questi giorni? ;)
      Sai già da cosa vestirti per Carnevale... poi metti la foto su Penna Blu, mi raccomando!

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    7. Foto! Assolutamente... ;)

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  13. Salvatore, non farmi ridere in ufficio che è vietato!!!! :-D
    Sarebbe veramente bello vivere un'esperienza del genere.
    Io avrei parlato volentieri con il figlio di padre in vitro e con l'uomo vittima di abusi. Mi interessa molto il rapporto genitori-figli.

    Ragazzi, lo organizziamo noi in Italia? Dai vi prego!!! :-D

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    1. Di' la verità, che ti piace l'immagine di Daniele vestito da donna, in cerca di se stesso...! :P

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    2. Veramente agghiacciante!!!!

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    3. Concordo con la Claire, è un'immagine agghiacciante! :D
      Il figlio del padre in vitro probabilmente è cresciuto in un ambiente amorevole e rilassato, in effetti sarei curiosa anch'io di conoscerlo.
      Come si può fare per organizzarlo in Italia? Me lo segno nella lista delle cose da fare quando aprirò l'agriturismo per scrittori incalliti.

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    4. È da ieri che ci sto pensando. Mi hai fatto venire una scimmia su questa cosa. Voglio documentarmi bene e parlarne con mia sorella che lavora all'università di Genova (farlo a Sanremo é impensabile)... ma forse è utopia :)

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    5. È da ieri che ci sto pensando. Mi hai fatto venire una scimmia su questa cosa. Voglio documentarmi bene e parlarne con mia sorella che lavora all'università di Genova (farlo a Sanremo é impensabile)... ma forse è utopia :)

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    6. Perché farlo a Sanremo è impensabile? Se raccatti gente del festival chissà quanti casi umani trovi....

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  14. Fantastico!! Io avrei scelto l'Human Roadkill e secondariamente il demente.
    In effetti sarebbe bello avere la possibilità anche da noi di fare due chiacchiere con persone dal vissuto particolare. C'è pure da dire però che a scavare su facebook di gente strana (posso dirlo?) ne incontri comunque :)

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    1. Cosa avresti chiesto all'Human Roadkill?
      A me piace molto il programma "Catfish", su MTV, l'hai mai visto? Gli organizzatori aiutano coppie nate su Internet a incontrarsi di persona. Di solito le foto postate online sono di qualche strafigo/a mentre le persone reali sono dei casi umani improponibili :)

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    2. Gli avrei chiesto se ha avuto esperienze di pre-morte e in generale che cosa ha provato tutto quel tempo.
      No, il programma che citi non l'ho mai visto, sembra divertente :D

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  15. Concordo con quanti dicono che si tratta effettivamente di casi estremi, però mi chiedo: la biblioteca umana avrebbe lo stesso successo con persone normali?
    Bellissima la lista di Salvatore, in effetti paese che vai, stranezze che trovi!
    Io comunque avrei scelto la Cuddle Slut e l'uomo vittima di abuso domestico.
    Prima o poi ci vengo in Canada...

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    1. Sono d'accordo, persone normali non attirerebbero molti visitatori!
      Salvatore è il giullare di corte, lo proporremo alla Human Library per la prossima edizione :)
      Cosa avresti chiesto alla Cuddle Slut?
      Ti aspetto!

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    2. Io gli avrei chiesto di quanto coccole ha bisogno dopo aver fatto sesso, del tipo: «Se chiamo subito il taxi, dici che è troppo presto?». :P
      Più che giullare di corte, mi proporrei come: aspirante scrittore sessuomane, disposto a far ridere per un po’… di sane attenzioni! ;)

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    3. Sei senza cuore :D
      Disposto a far ridere per un po' di sane attenzioni... quindi a letto fai ridere? Non mi sembra un gran curriculum per la carriera da sessuomane... sarà meglio che continui a scrivere!

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    4. Ahah Salvatore ha dato una possibile risposta. Io sarei però curioso davvero di capire cosa ci possa essere dietro queste "necessità" e soprattutto davvero fino a che punto sarebbe disposta a spingersi pur di ottenere le coccole.
      Più ci penso e più mi convinco che gente strana al mondo ce n'è a camionate...

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    5. Meglio far ridere, che piangere... non credi? Provare per credere! ;)

      Stefano, dietro c'è solo una storia di trascuratezza e maltrattamenti... "Solo", si fa per dire.

      P.S. ok... continuo a scrivere, va! -.-'

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    6. Se c'è una definizione per la categoria Cuddle Slut mi vien da pensare che ci siano tante persone con questo tipo di necessità. Ripenso all'estate di due anni fa, quando vivevo con una dozzina di ragazze tra i diciannove e i ventitre anni. Avevano formato questa "sisterhood", la "sorellanza". Per far parte del gruppo era necessario farsi il cuoco del ristorante, Jared, un ragazzone belloccio e di bocca buona, che di sicuro non si lamentava del ruolo assegnatogli. Ragazzi... non mi sono mai sentita così anziana! ;)

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    7. Indirizzo? So cucinare discretamente... :P

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  16. io avrei scelto la mamma di tre figli maschi! un po' perchè da madre mi interessa la sua esperienza... un po' perchè il fatto che l'abbiano messa insieme a tutti questi personaggi assurdi la dice lunga!

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    1. In effetti la madre di tre figli maschi potrebbe essere più fuori di testa degli altri, soprattutto se ha bambini piccoli con un carattere molto estroverso e attivo... ti sei sentita chiamata in causa? ;)
      Grazie per il tuo graditissimo commento, amica mia.

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  17. Io avrei scelto il figlio in vitro di madre single eterosessuale, poi la madre single di tre figli maschi. Tuttavia mi chiedo perché questi due siano stati scelti in mezzo agli altri fenomeni con i quali non avrei problemi a parlare in circostanze normali ma proverei un forte imbarazzo invece a interrogarli così, sarà la mia cultura troppo italiana.

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    1. Probabilmente i libri umani cominciano raccontando la loro storia, in modo da evitare interrogatori di terzo grado! Penso che l'imbarazzo si scioglierebbe dopo i primi minuti, una volta che ci si appassiona alla storia che ci viene raccontata.

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  18. Ma tu guarda un po' che cosa particolare? La biblioteca umana? Che cosa interessante e curiosa. Però anch'io come Tenar spero sia stata gestita con gusto e rispetto. Premessa questa cosa avrei scelto l'attore autistico. Ma siamo sicuri che è una forma di autismo? Ho delle difficoltà a pensarlo in una conversazione a quattr'occhi per 20 minuti con chiunque... ma siamo sicuri che è una forma di autismo? Questa cosa mi incuriosisce molto. Di storie da ascoltare ce ne sono tantissime, soprattutto gli anziani se hanno voglia e li ascolti con interesse raccontano storie di tempi passati che già ti pigliano. Una persone che mi incuriosisce e di cui vorrei ascoltare la storia, è un ciclista che con il suo mezzo sportivo, incontro spesso quando vado in montagna. E' super abbronzato dal sole, testimonianza che passa su quel mezzo moltissimo tempo e va velocissimo. Perché sono curiosa di conoscere la sua storia? Perché è senza gambe. E' parecchi anni che lo incontro con il suo leggerissimo mezzo che si aziona con le braccia.

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    1. Che bello! Un personaggio davvero interessante! Mi sento in colpa per essere così pigra adesso che sento di questa sua passione! Dai Anna, cerca di conoscerlo meglio, attaccagli pezza e facci sapere la sua storia :)

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  19. dare corpo e voce è sempre una bella cosa per me, quindi ritengo molto interessante l'iniziativa. Per mio gusto, sceglierei una persona anziana, un luogo fitto fitto di memoria, una di quelle che si commuove raccontando, e me ne farei riempire il cuore e gli occhi.

    Ma proprio a Vancouver tu dovevi stare?
    :-)

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    1. Gli anziani sono fonti inesauribili di storie, mia nonna mi raccontava sempre di quella volta che ha rubato una gallina per comprare i collant per andare al ballo. Si sentiva ancora in colpa per quell'unica cattiva azione compiuta in vita sua. Mi domando quali saranno i rimorsi più vivi nella mia memoria, se avrò la fortuna di diventare anziana.
      A Vancouver ci vado solo in gita, c'è troppa gente per i miei gusti :)

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  20. Io vado contro corrente, come al solito, e dico che non entrerei mai in una libreria del genere. Con venti minuti non ci fai nulla, se sei uno scrittore e ti serve uno di quei personaggi per un tuo libro. Inoltre non sei tu che scegli, ma hai un breve elenco, qui l'iniziativa la vedo ancora più inutile.
    A questo mettici anche che, per il mio carattere, non socializzo facilmente, quindi la sola idea di sedermi davanti a uno sconosciuto a fargli domande mi sciocca.
    Preferisco la documentazione vecchio stampo.

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    1. Venti minuti sono sufficienti per avere una prima impressione della persona, studiarne la fisionomia, i gesti, scoprirne le abitudini più radicate e una cronologia di vita, a grandi linee. Sicuramente non è facile concentrarsi su tutte queste cose se ci si preoccupa del proprio impatto sull'altro, in tal caso ci si sente in imbarazzo tutto il tempo. Potrebbe essere utile pensare che siamo solo una delle decine di persone che chi ci sta davanti vedrà quel giorno, e che probabilmente non si ricorderà nemmeno di noi dopo che sono terminati i venti minuti a nostra disposizione.

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