10.9.14

L'organizzazione del tempo dello scrittore


Scrivere stanca. Nonostante il movimento fisico richiesto dall'atto dello scrivere sia quasi nullo, per la maggior parte delle persone scrivere è faticosissimo e in genere, dopo una sessione di un'ora o poco più, ci si sente spompati, spesi. Ci sono sicuramente eccezioni a questa regola, a volte capita di sentirsi rinvigoriti dopo aver scritto un pezzo che ha suscitato in noi emozioni forti, che siamo certi (almeno sul momento) che avrà successo, o quando finalmente si mette la parola FINE a un racconto o (chissà un giorno) a un romanzo. In alcune occasioni scrivere mi ha aiutato a elaborare un pensiero o un'emozione, mi è capitato di scrivere haiku miracolosi a ritmo di dubstep e stringhe catartiche strabordanti di significati che mi hanno tenuto sveglia la notte (per poi trovarmi il mattino successivo devastata e incapace di mettere in fila due parole o di compilare la lista della spesa). 

In generale, però, la scrittura ci provoca due tipi di reazione:

- un tiepido senso di stanchezza appagata, una soddisfazione generalizzata associata a sorrisino ebete (e calumet della pace); il desiderio di condividere con le stelle e lo spazio la certezza inconfutabile che la vita è meravigliosa;

oppure

- un'atavica insofferenza nei confronti del nostro essere e dei buchi neri infiltratisi nel nostro cervello, un sentimento di scherno per tutto ciò che puzza di ottimismo e di speranza; un desiderio incontrollabile di cambiare nome e cognome.


Queste reazioni sono normali e dobbiamo imparare a gestirle. Quindi, per ottimizzare le risorse e il tempo a disposizione, uno scrittore deve organizzare ogni giornata suddividendola in tre diverse aree a cui assegnare tre diversi tipi di energia creativa:

1) il tempo della scrittura: scriviamo ogni giorno alla stessa ora, per aiutare il processo creativo, per abituare il corpo alla sedentarietà, per sincronizzare il rilascio degli ormoni, per focalizzare la concentrazione tramite la creazione di una routine piacevole e priva di distrazioni. Scriviamo quel che ci viene in mente, o quel che ci siamo prefissati di scrivere, impiegando tutte le nostre energie e pregando che la Musa ce la mandi buona;

2) il tempo dei corollari alla scrittura: teniamo a portata di mano una lista delle varie incombenze correlate al mestiere di scrittore. Ecco alcuni esempi:

- compilare la sinossi del romanzo, editare la biografia dell'autore, aggiornare la lettera di presentazione alle Case Editrici;

- postare sul proprio blog, aggiornare il profilo, prendersi cura dei propri followers, scrivere eventuali guest post, rispondere a interviste;

- leggere altri blog di scrittura creativa, postare commenti, crearsi una rete sociale di supporto secondo la filosofia win-win ;

- fare ricerche online, in biblioteca o tramite contatti con esperti nel settore su ciò di cui ci stiamo scrivendo al momento, ma anche sulle Case Editrici e sull'autopubblicazione;

- se si sta scrivendo un romanzo, fare le schede dei personaggi, la linea temporale, descrivere (o disegnare) le mappe degli ambienti, interni ed esterni;

- se si sta scrivendo un libro non di narrativa, come un saggio o un manuale, aggiornare la bibliografia e le note a margine, controllare le proprie risorse d'informazione, compilare l'indice;

- fare un prospetto temporale ed economico delle risorse spendibili per il completamento del progetto, per avere le idee chiare su quante parole al giorno scrivere e di che passi muovere nel labirinto selvaggio dell'editoria;

- organizzare l'aspetto commerciale della propria attività: la vendita dei libri, eventuali interviste, la pubblicità sui social media, le pubblicazioni future.

3) infine, è anche importante concedersi il tempo del riposo del Guerriero. Arrovellarsi troppo e ruminare giorno e notte porta solo all'esaurimento. Fare altro, vedere gente, rilassarsi, prendere il sole, festeggiare, fare sport, amare, leggere senza soffermarsi sullo stile e la grammatica ma solo per il gusto di un buon libro, è un toccasana per uno scrittore vincente, così come per qualsiasi altro mestiere. 
E mentre saremo distratti a goderci la vita, il nostro subconscio suggerirà all'Io il nome perfetto per quel personaggio a cui abbiamo pensato tutta settimana. E domattina ci sveglieremo con un «Ma certo! Come ho fatto a non pensarci prima? Si chiamerà Felice Mastronzo! E sua moglie? Immacolata Sottolano! (Altri nomi buffi qui)
















Miciolina Kapkunkah, Thailand, 2008





Ora tocca a voi, scrittori: come organizzate il vostro tempo? Vi rivedete in questa suddivisione dei compiti? Vi piace pianificare ora per ora o affrontate ogni giornata come viene? I vostri commenti sono sempre molto graditi.


Buone parole a tutti!

26 commenti:

  1. Ecco un altro ottimo post. Io però non saprei dire come organizzo il tempo. È il tempo che organizza me! Non sono una scrittrice ricca, né una scrittrice professionista, ho altri lavori e impegni e quindi, semplicemente, cerco di ottimizzare il tempo che ho, quando capita di averlo. Se ho una giornata (caso raro), cerco di usarla tutta, se ne ho mezza, due ore, un'ora, idem. In generale, se mi butto in un progetto lungo, cerco di darmi dei tempi, fino a lì per farmi un'idea sulla documentazione, fin là per la stesura, però vale tutto quel che vale, perché la vita si intrufola e se ne frega delle mie tabelle di marcia. I racconti spesso sono finalizzati a concorsi, il che mi dà una scadenza e ciò di solito è bene.
    Più che altro cerco di fare in modo di usare davvero il tempo che ho. Mi metto al computer quando so effettivamente cosa scrivere in modo che il testo non necessiti poi millemila revisioni. E la parte organizzativa/mentale, per fortuna, si fa anche in coda al supermercato

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    1. Mettersi al computer con le idee chiare evita molte frustrazioni, però è difficile concentrarsi mentre si fa altro e ricordarsi poi le idee al momento giusto. Io ho sempre avuto la testa fra le nuvole, mi capita piuttosto spesso che qualcuno mi chieda "Dove sei in questo momento?" risvegliandomi da sogni incantati (o ruminazioni insopportabili). Ho cercato di incanalare questi viaggi cosmici verso l'intreccio del mio romanzo ma l'inesperienza mi ha portato a fare errori grossolani (per esempio due personaggi che sarebbero dovuti essere madre e figlia avevano la stessa età!), per cui ora cerco di essere più metodica.

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  2. Principi assolutamente sacrosanti!

    Come accennavo nel commento al post precedente, io ho difficoltà legate prevalentemente al mio orario lavorativo. Tuttavia, ricominciare a scrivere ha segnato la mia rinascita, dunque non voglio mollare. Si fatica un po’ di più, certo, ma con un po’ di metodo si può trovare il tempo.

    Io mi sono organizzata in questo modo:

    1) Per le attività correlate alla scrittura (che non considero incombenze ma piacevoli passatemi) sfrutto i tempi morti all’interno della giornata lavorativa, la pausa pranzo, il tragitto (in treno prendo appunti e in auto rifletto sulle idee) e i momenti in cui sono a casa ma troppo stravolta per scrivere. Non sembra, ma facendo un pochino ogni giorni le cose pian piano si muovono.

    2) La stesura del romanzo avviene di norma la sera. Mi sono riproposta di dedicarvi almeno un’ora, durante la settimana lavorativa, ad eccezione del lunedì e del giovedì in cui aggiorno il blog. Non sempre riesco a tenere il proposito, ma se non scrivo porto comunque avanti il lavoro in altri modi: rileggo scene scritte in precedenza, mi documento eccetera. Al weekend, dipende: scrivo in prevalenza la mattina, per il resto cerco di alternare la scrittura ad altre attività più ludiche.

    3) Il riposo del guerriero è fondamentale, ed io sono riuscita a capire come organizzare la scrittura facendo sì di non stressarmi troppo. Ad esempio, se mi metto al pc subito dopo essere uscita dal lavoro non riesco a scrivere bene. Svolgo un’attività sedentaria e sto tutto il giorno davanti al computer. Lo stacco ci vuole: una passeggiata, un po’ di reiki, una nuova ricetta da sperimentare.. insomma, meglio fare altro, almeno fino alle 19:00 (di solito finisco verso le 17:30 e arrivo a casa poco dopo le 18:00). Allo stesso modo, però, se finisco di scrivere troppo tardi la sera non riesco a dormire perché, come dici tu, scrivere dà adrenalina. Dunque cerco di non andare oltre le 22:30 per poter smaltire l'energia accumulata. Insomma, ascoltando le mie esigenze riesco a comprendere quando e come dedicarmi al mio romanzo, per evitare di sprecare tempo.

    Di recente ho dedicato un lungo post a come sfruttare al meglio i propri tempi. Non ho voluto linkarlo per non dare l’impressione di volermi fare pubblicità. Ma se mi dai il permesso lo condivido con piacere. :)

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    1. Mi pare che tu sia ben organizzata e che conosca bene i tuoi punti di forza e i tuoi bisogni, risorsa fondamentale per raggiungere il successo. Mi fa piacere se condividi il tuo link, Chiara, ne approfitto per chiederti se puoi inserirmi nella tua mailing list perché mi sono iscritta al tuo blog con google friend connect ma non ricevo le notifiche dei nuovi post, non so perché.

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    2. Ciao Lisa, avevo letto la tua richiesta in un “buco di tempo” (giusto per rimanere in tema) rimediato di straforo, ma non ero ancora riuscita a risponderti 
      Qui il link: http://appuntiamargine.blogspot.it/2014/07/scrittura-e-vita-quotidiana-come.html
      Per quanto riguarda la mailing-list, sono ancora poco pratica di blogger. Sulla banda di destra c’è un link per ricevere gli aggiornamenti nella posta, ma devo ancora capire se partono automaticamente o devo spedirle io e, nel caso, come si fa.
      Nell’elenco dei miei lettori fissi io ti vedo. Chiederò appena possibile anche agli altri se loro hanno problemi a visualizzare gli aggiornamenti e ti farò sapere come risolvere il problema. Intanto, se ti va, puoi diventare follower della mia pagina su facebook!

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    3. anch'io mi vedo tra i followers ma non ricevo la mail, in teoria dovrebbe arrivarmi automaticamente. Credo si possano aggiungere indirizzi manualmente su:
      Blogger/settings/Mobile and Email/Email posts to: Add.

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    4. I "lettori fissi" e l'iscrizione via mail credo siano cose differenti. Dovrebbe esserci un banner per ricevere la newsletter. Dopo ci guardo. Intanto ti aggiungo io (se riesco) e ti tengo aggironata :)

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    5. Ok! Ho capito come si fa! mi mandi la tua mail in privato così ti aggiungo? :)

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  3. Mi ripropongo spesso di diventare più regolare nella scrittura, con orari più o meno definiti e magari una certa regolarità. Ma a quanto pare questa "disciplina" non fa per me. Eppure il tutto resto, anche in quelli che chiami "corollari", sono molto metodica.
    Il problema è che se mi impongo di dedicarmi alla narrativa in una certa fascia oraria o tutti i giorni, mi metto al pc e non combino niente. Prego che la Musa me la mandi buona, ma è troppo capricciosa. Ovviamente, poi mi mangio le mani perché quando si fa vedere non ho tempo per scrivere...

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    1. Anch'io ho sempre l'urgenza di scrivere proprio quando sto facendo altro (di solito qualcosa che non mi va di fare...) Ho comprato una Moleskina che porto sempre con me su cui annotare le idee, ma finora non ho ripreso in mano nulla di ciò che ho scarabocchiato sulla via.

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  4. Il tempo che in effetti posso dedicare alla scrittura non è molto. Lavoro a tempo pieno fuori casa, poi ci sono le incombenze domestiche, la vita sociale, le rogne di varia natura che infestano la vita di tutti. E il marito. Sono veloce sulla tastiera, grazie alla dattilografia che tanto ho odiato e che porca paletta si sta rivelando davvero utile e sono una persona organizzata. Tutto sommato anche in momenti molto brutti come lo scorso anno quando seguivo mio padre malato terminale non ho abbandonato del tutto la scrittura, il che ha del miracoloso. E' la passione che fa reggere il gioco, credo. Ora voglio far scendere in campo maggior metodo. Baci Sandra "Ragione e pentimento"

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    1. Forse la scrittura ti ha dato la forza di superare quel momento, condoglianze Sandra. E complimenti! Che emozione avere tra i miei followers una scrittrice che ha venduto più di Ken Follett ;)

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    2. Be' cara è durata un po' pochino la faccenda di superare il buon Ken, che comunque non è + il Ken dei Pilastri della terra. Grazie a te, davvero. Sandra

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  5. Giustissima la suddivisione del tempo come la proponi, anche per non finire con il "pensare a scrivere" a scapito dello scrivere reale.
    Se seguissi i miei bioritmi naturali sarei una scrittrice mattutina, gli altri a letto e io al PC, ma questo non è compatibile con la vita familiare, a meno che non mi svegli alle 4, cosa che rifiuto per via dei miei 25 anni passati da turnista alla aeroporto di Bologna. Ho già dato! Come risultato infilo la scrittura nella tarda mattinata e/o nel tardo pomeriggio, con qualche distinguo: se scrivo narrativa, la prima stesura vuole la mattina, mentre la revisione accetta anche il pomeriggio, così come la saggistica. Devo comunque accettare il fatto che uscendo dalle prime ore del mattino ci metto il doppio del tempo a fare lo stesso lavoro. Non mi lamento, però, perché so di essere una privilegiata; non lavorando ho comunque un certo margine di scelta.

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    1. Stanotte alle quattro mi sono svegliata e non riuscivo più a riprendere sonno, mi sentivo in colpa perché ieri sera non ho combinato nulla (ho scaricato il gioco della fattoria sul telefono... errore tremendo). Per un attimo ho avuto la malsana idea di alzarmi e mettermi a scrivere, poi ho aperto il blog e leggendo il tuo commento ho ben deciso di starmene a letto! Grazie!

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  6. Bel post, ottimi consigli. Ognuno ha il proprio modo di organizzare la scrittura, io penso che per scrivere siano necessarie si le 'ispirazioni', ma che servano soprattutto disciplina, continuità, ordine. Buona scrittura a tutti.

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  7. Articolo molto istruttivo per me, ho tutto da imparare, non sono ancora riuscito a dare un ritmo alla mia scrittura nel tempo libero. Cercherò di seguire queste regole, soprattutto quella di abituarsi a scrivere ogni giorno alla stessa ora.

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    1. Buon lavoro allora, e ancora grazie per il tuo continuo supporto sui social media, sto anche finalmente imparando ad usare Twitter!

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    2. Grazie a te per l'augurio e per le dritte. Non credo che arriverò ai livelli di Chiara, perché tendo ad errare dal lato di Sam B, ma una scrittura più regolare la desidero molto. Mi impegnerò.

      Mi piace diffondere gli articoli che ritengo meritevoli di attenzione quindi credo che ti menzionerò ancora e ci incontreremo più spesso su Twitter. Sono sicuro che imparerai presto, anche a me all'inizio sembrava ostico, ma non lo è.

      Ciao,
      Renato

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  8. Io sono la quintessenza della disorganizzazione. Nient'altro da aggiungere :(
    Salvo che sfrutterò il tuo ottimo post per cercare di disciplinarmi un po' ^^
    PS: la foto è spettacolare!

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    1. Grazie Sam, se tu fossi disciplinata non saresti più... lost in a weird mess! Mi è sempre piaciuto molto l'aforisma: "Ci vuole il caos dentro di sé per generare una stella danzante".

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  9. Non sono propriamente uno scrittore, anche se qualcosina scrivo... come avrai visto^^
    Però per quel poco che scrivo... non mi organizzo con uno schema fisso: scrivo come e quando voglio e quando posso^^

    Moz-

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    1. Sei più scrittore di quanto credi oppure non staresti sempre a snasuplare tra i lit-blog :)

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  10. Ottimo post :) Grazie per avermi fatto morire dalle risate!!!

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  11. Grazie Valeria, benvenuta! In bocca al lupo per il tuo blog e per il tuo romanzo!

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