7.12.15

Gli eventi pseudo-traumatizzanti


L'anno scorso di questi tempi stavo facendo la valigia per l'Italia, col prospetto di passare un bianco Natale con famiglia e amici.

Quest'anno, grazie alla simpatica burocrazia governativa americana, me ne devo stare buona e zitta in Canada, perché se lascio il paese c'è anche caso che non mi lascino più entrare. Ma come? Direte voi. Non eri tu quella che voleva viaggiare libera e felice, senza contratti né legami, realizzando il grande sogno di fare la turista per sempre? Ebbene sì, quella sono io, o almeno lo ero fino allo scorso luglio, quando, arrivata all'aeroporto di Vancouver, mi ritrovai tra le grinfie del famigerato ufficiale d'immigrazione (UI).  

UI: "Passaporto e permesso di soggiorno".

IO: "Ciao! Piacere di conoscerti! Come stai?"

UI: "Miss Agosti?"

IO: "Presente."

UI: "Miss Agosti, qual è il motivo della sua visita in Canada?"

IO: "Come ho già detto alla tua collega, il mio ragazzo è canadese, ci siamo incontrati in Honduras, facevamo sub, bla bla bla, ora viviamo sulla Sunshine Coast, non so se ci sei mai stato, è davvero splendido, ci sono i cerbiatti, gli orsi..."

UI: "Miss Agosti, lei vive in Canada?"

IO: "Vivo un po' ovunque, sai, amo viaggiare, come dico sempre, casa è dove è il mio spazzolino da denti".

UI: "Lei è residente?"

IO: "No."

UI: "Turista?"

IO: "No."

UI: "Ha un permesso di lavoro?"

IO: "No, te l'ho detto, sono una viaggiatrice."

UI: "Il computer non riconosce il suo stato. Lei ha un telefono?"

IO: "Eccolo... Quella è la foto di Curiosini, oh, e quello è Cretinetti, pensavo fosse femmina invece poi gli sono cresciute le corna... oh, e quello è la mia prima zucchina! Sai, è il primo anno che faccio l'orto."

UI: "Miss Agosti, chi è questo bambino nelle sue foto?"

IO: "È il mio cuginetto, il figlio di mia cugina, si chiama Gabriele ed è il bimbo più buono e bello del..."

UI: "Dove si trova questo bambino?"

IO: "In Italia? Con sua madre e suo padre?"

UI: "Me lo sta chiedendo?"

IO: "In Italia. Giuro. 
Ti farei leggere i messaggi tra me e mia cugina ma sono in italiano".

UI: "So leggere l'italiano. Sono figlio d'italiani."

Quest'uomo è bello, incazzato, pericoloso, e tiene il mio futuro tra le mani. Sono già un po' innamorata. I seguenti ottantacinque minuti passano con la lentezza delle condanne a morte, in cui Mister UI guarda TUTTE le mie mail, TUTTI i miei messaggi, TUTTE le applicazioni. 

Nel seguente ordine, vengo accusata di:

- Aver avuto un figlio clandestino (il mio cuginetto) e tenerlo nascosto nei boschi (il parco delle caprette a Reggio Emilia).

- Essere una prostituta arruolata per un paio di giorni di piacere a casa di un qualche riccone canadese (per fortuna i miei selfie col buon Neil lo convincono che di ricco, a casa nostra, abbiamo solo l'immaginazione). 

- Aver inserito droghe varie nei miei orifizi vari (se vi è mai capitato di vedere i programmi di real TV sulle dogane americane, saprete il panico che ho provato in quel momento. Figo per figo, ma le dita nel culo no, grazie).

Dopo avermi grigliato per bene (a parole, niente perquisizione), Mister UI mi prega di non piangere e gli spiego che non sto piangendo, è che dopo un giorno di volo, un Lorazepam per dormire e un'ora e mezzo di terzo grado, gli occhi mi stanno letteralmente uscendo dalle orbite. Finalmente compare il timbro e mi è concesso l'ingresso al paese, con la promessa e la minaccia di cominciare subito le pratiche per il permesso di soggiorno (Permanent Resident).

Qualche settimana dopo, più leggera di migliaia di dollari e milioni di bestemmie, TUTTi i duecentomila documenti necessari per la richiesta di visto sono pronti, e io e il buon Neil ci presentiamo al notaio per dire "I DO". Non iniziate coi gridolini e le congratulazioni... non siamo sposati... un minimo di libertà lasciatemela! Siamo diventati una coppia di fatto (common law) così che lui possa farmi da sponsor. 

Non facciamo in tempo a uscire dall'ufficio che sua madre telefona per avvisarci che la casa nuova non è pronta e verrà a stare da noi per QUALCHE settimana. Panico. Pensa a una scusa, pensa a una scusa, pensa a una scusa. Niente. Inutile ribellarsi. Ho voluto l'I DO, ora pedalo. 

Le tre settimane di convivenza con la suocera sarebbero un bel romanzo, prima o poi creerò un personaggio a lei ispirato, ce ne sono state delle belle. Non mi sembra corretto sparare a zero approfittando del fatto che non sa leggere l'italiano... anche se una piccola vendetta non guasterebbe. Vi basti sapere che si è presentata con due uccellini tropicali che le mangiavano dalla lingua e mi cagavano in testa, una ricetta del dottore per il massimo quantitativo legale di marijuana (un dosaggio adatto per un cavallo, forse) e una cassa di vino rosso economico da ventiquattro bottiglie (che è durata meno di una settimana. E no, noi non ne abbiamo bevuto).

Eccoli qui, gli eventi pseudo-traumatizzanti, ve ne ho parlato tanto e finalmente sono riuscita a metterli nero su bianco. Ce ne sarebbero altri, ovviamente, ma per ora devo concentrarmi sul sopravvivere alle feste. Cercherò di non farmi venire troppa nostalgia e tristezza, ma dalla mole di luci e regali che vedo già in giro credo che come minimo mi verrà un attacco d'allergia al consumismo!


Photo http://goo.gl/Zl1Bg5

52 commenti:

  1. Ma, allora, anche il civile mondo anglosassone importa burocrazia dall'Italia!

    A parte gli scherzi, quando carte e burocrati ci mettono lo zampino son sempre rotture di palle... Però sei lì con Neil, hai detto "I do", hai Curiosini e Cretinetti, hai la suocera che è un personaggio da Hemingway e se Internet non fa contatto con la neve, anche skype per fare un po' finta di essere a Reggio.
    Non male, no? :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La burocrazia italiana fa scuola a livello mondiale! Invece quando si tratta di immigrazione pare che da queste parti facciano qualche controllo in più...

      Skype aiuta, ma i cappelletti e il cotechino non li passa! :D

      Elimina
  2. bè, qui ci scappa un bel thriller! Non mi è chiara una cosa: è cambiata la legge o ti era sempre andata bene?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ogni volta mi hanno grigliato, ma non mi avevano mai mandato nella "stanzetta dei cattivi". Dipende molto da chi ti trovi al gabbiotto del controllo passaporti.

      I liberali hanno vinto le elezioni qualche settimana fa e ci sono grandi promesse di cambiamenti, ma non si sa bene cosa succederà. Al momento ci sono i rifugiati che aspettano di entrare quindi tutte le richieste "standard" come la mia sembrano ferme. Pensa che dopo sette settimane non ho nemmeno ancora un numero di file, in teoria avrei dovuto aspettare 8-10 mesi invece ho visto online che al momento stanno verificando le richieste di Giugno... 2014! Quindi si parla di 27 mesi senza poter lasciare il paese. E te lo dico con tutta l'angoscia melodrammatica di cui sono capace! :D

      Elimina
  3. Ricordo benissimo la mia di ex suocera e mi basta senza scendere in dettagli con la tua. Mi stupisce sapere, invece, che non avessi il permesso di soggiorno; da quanto tempo stai in Canada? Per quanto riguarda la perquisizione anale… peccato: sarebbe venuto fuori un siparietto hot da film italiano anni '70… Ci penserei, fossi in te, e, nel caso, potresti ripresentarti in dogana. XD

    P.S. munita di webcam… :P

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Scrivici un raccontino sulla tua ex suocera, sono curiosa!

      Sai che io di contratti e firme faccio volentieri senza, quindi erano quattro anni che andavo e venivo come turista. Il visto turistico dura 6 mesi, quindi io uscivo prima che scadesse, me ne stavo un paio di mesi in Messico o sud-est asiatico o Italia, poi tornavo per altri sei mesi!

      La perquisizione la teniamo per quando vieni a trovarmi! La webcam la porto io! :D

      Elimina
    2. ahahah ok! Il raccontino sulla ex suocera, però, no... ti prego. XD

      Elimina
    3. Chissà, magari un giorno ti tornerà utile!

      Elimina
  4. Io te l'ho già detto che non vedo l'ora di leggere il tuo romanzo. Ogni volta che leggo i tuoi racconti penso che se questa è la tua voce anche quando scrivi, è una voce bellissima, fresca, originale, e io ne voglio di più.
    Mi spiace per l'"esilio". Ti capisco, capisco la tristezza. Però Michele ha ragione, sfrutta la tecnologia e poi vieni in Italia appena ti sarà possibile. Oggi abbiamo la fortuna di poterci vedere e parlare da qualsiasi distanza, una volta non era così... Ma questa è un'altra storia, che prima o poi dovrò raccontare. Ti abbraccio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie cara, spero che non ti deluderò.

      Non puoi però imboccarmi così e poi lasciarmi senza neanche un indizio di che cosa ti sia successo... racconta! :D

      Ricambio l'abbraccio.

      Elimina
  5. Intendi quindi dire che tua suocera fa uso di marijuana ed è alcolizzata? So che il Canada ha leggi particolarmente restrittive circa l'immigrazione e tutto sommato gliele invidio anche se poi nella rete da maglie tanto strette rischia di essere intrappolato anche chi dovrebbe essere libero. Un abbraccio Sandra

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ah dimenticavo il Prozac! :D

      Sono d'accordo, rispetto i controlli severi ma purtroppo ne pagano le conseguenze tutti. Al mondo ormai non si può star tranquilli, da qualche parte ti beccano. Vuoi fare il libero professionista? Ti tassano fino alle orecchie. Vuoi avere una famiglia? Ti devi sposare o paghi di più. Sei bisessuale? Non hai né i diritti degli etero né quelli dei gay. Rimpiango i tempi in cui i vagabondi erano visti come visionari da supportare anziché barboni a cui rifiutare un passaggio.

      Ricambio l'abbraccio.

      Elimina
  6. Ho visto qualche volta il programma su real time sui controlli in aeroporto in Canada, effettivamente mi davano quasi l'effetto di un film del terrore, mi veniva un vuoto nello stomaco e mi si azzerava la salivazione. :-o
    La domanda che mi faccio è la seguente: è sempre stato così oppure è una reazione agli attentati terroristici degli ultimi anni? Certo che passare la dogana in queste condizioni è abbastanza angosciante, speriamo che la contropartita sia un paese più sicuro, anche se la libertà delle persone "normali" subisce una stretta soffocante. Un abbraccio dall'Italia :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai descritto perfettamente come l'ho vissuta io! :D

      Non so risponderti con dati sicuri, ma solo per sentito dire. Quando l'America ha iniziato la faccenda delle green card e ha chiuso i battenti, il Canada è stato invaso (dai pacifisti americani e dagli immigrati clandestini che già vivevano negli USA). Di conseguenza ha dovuto diventare più restrittivo.
      Il governo di Harper ha reso tutto più difficile, non so quanto questo sia dovuto al suo tocco personale e quanto alla crisi economica che, finalmente, sta arrivando anche qui. (Che poi crisi... si fa per dire. Ho letto che c'è la popolazione canadese è tra l'1% dei più ricchi al mondo...)
      Ora col nuovo governo liberale pare che legalizzeranno la maria e la venderanno nei liquor store, secondo me se lo fanno davvero dovranno mettere il filo spinato alla frontiera per fermare le frotte di gente che spinge per entrare!

      Elimina
  7. Pur nella tragicità della situazione, questo post mi ha fatto piegare in due dal ridere! :-D

    Mia suocera, grazie al cielo, a casa mia non è mai venuta. Mio suocero sì: ha passato tre giorni ad aggiustare cose, quindi sarà sempre il benvenuto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anch'io, rido per non piangere! ;D

      I suoceri aggiusta-tutto si prendono sempre volentieri.

      Elimina
  8. Oh my God! Sembra la trama di quelle tragi-commedie dove la protagonista ne passa di tutti i colori. Lì però c'è il lieto fine, quindi spero che arrivi presto anche per te :)
    La dogana deve essere stata un'esperienza traumatizzante, ma la suocera... beh quella non si batte, ne sono sicura. Guardando al positivo: pensa quanto materiale hai ora per scrivere ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il massimo del lieto fine nella vita reale è un "poteva andare peggio".

      Di sicuro il materiale non mi manca :D

      Elimina
  9. Oh ma che peccato che non ti abbiano rispedito a casa. Meglio una Lisa in Italia che una Lisa in Canada. Per-bacco_!
    Porta qui pure Neil, che noi tante storie non le facciamo. Non controlliamo i bagagli, figurati gli orifizi. Anzi, mentre ci sei porta pure la suocera, c'è posto pure per lei. In ogni caso se dobbiamo proprio piazzarla conosco qualcuno che di tale sorte ne meriterebbe le conseguenze! ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In Italia al massimo ti danno il foglio di via, sai, in caso finisca la carta igienica...

      Allora ti spedisco la suocera e ci pensi tu? Affare fatto!

      Elimina
  10. Ecco un buon motivo per continuare a non amare i viaggi!

    A parte gli scherzi, la tua disavventura è quasi tragi-comica e non parlo tanto dell'episodio alla dogana, quanto della suocera in casa! :D
    (La mia è piazzata a Milano e saremo noi ad andare a trovarla per Natale. Ma almeno ci muoviamo dentro lo Stivale! :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tu stai bene lì dove sei :D

      In realtà non so di dove sei! Non te l'ho mai chiesto oppure non mi ricordo più. Natale a Milano? Non male! Sono certa che ci saranno mille eventi e cose da vedere!

      Elimina
    2. Certo! Per esempio, ci sono io! Sandra

      Elimina
    3. Sono una siciliana di Caltanissetta trapiantata a Roma con metà parentela a Milano! Da nord a sud, ma sempre di Stivale si tratta! :)

      E poi, sì, vedrò Sandra, ah! (

      Elimina
    4. Ma scherzate? O avete davvero in programma di incontrarvi?
      Non vale! Voglio venire pure io!
      Tra tutt'e due non può essere un appuntamento noioso... :D

      Elimina
  11. Già detto, ma ripeto: tu un romanzo autobiografico devi scriverlo per forza. Non solo per la vita che ti è capitata in sorte, ma anche per lo sguardo che tu hai su di essa. Ci sono persone che riescono a rendere noioso anche l'attraversamento del deserto. Tu sai raccontare e affascinare con la tua quotidianità (che poi per molti di noi non è molto quotidiana) e ora vogliamo leggere della suocera!
    ps: e un abbraccione per tutto!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie cara, le tue parole sono un balsamo per l'anima.

      Mi hai fatto venire in mente che una decina d'anni fa mandavo mail ai miei amici col mio diario di bordo da Londra, raccontando i fatti pseudo-traumatizzanti della mia nuova vita anglosassone... dovrei recuperarle e usarle per i miei romanzi!

      Ricambio l'abbraccio!

      Elimina
  12. E con un dosaggio di marijuana per un cavallo come fai a aver la forza per lamentarti? :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Aiuta solo chi lo fuma, non chi deve stare ad ascoltare chi lo fuma :D

      Elimina
    2. Allora la soluzione è... comprare un cavallo!

      Elimina
    3. A dondolo però!

      È l'unico che posso mantenere... :D

      Elimina
    4. Ehi, io parlavo seriamente(?)! :D :D :D

      Elimina
  13. Hai dimenticato la parte peggiore di tutte: risiedi nel paese che ha dato i natali a Brian Adams e Alanis Morisette.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. So che mi invidierai, ma posso dire di aver ospitato in casa mia il cugino di Michael Bublé! :D

      Elimina
    2. Vabbè, io ho una foto in cui sono assieme a Ian Paice... Chi vince? ;)

      Elimina
    3. Mi inchino al vincitore :D

      Elimina
  14. Un saluto alla mia canadese preferita, tramite blog. :)

    RispondiElimina
  15. Ahahahah... scusami, so che dopo la tua esperienza alla dogana non dovrei, ma sto ghignando di brutto, dal cugino topocane, alla suocera super fornita di tutto di più, al bambino nascosto nel parco di Reggio, all'astinenza da cappelletti e cotechino.
    Ok, ora siamo tranquilli, hai una suocera rompi #ò?+§%&$, però sei arrivata e hai raggiunto Cretinetti e Curiosini, ma soprattutto il buon Neil, che finalmente ho capito come e dove lo hai incontrato... a proposito quando ce lo presenti?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bella domanda... finora non sono riuscita a portarlo in Italia, i primi anni un po' apposta, perché non credevo sarebbe durata... e ora perché tra la burocrazia, la casa e il lavoro non si sa come fare a muoversi. Vorremmo tanto prendere un cagnone pelosone, ma poi sarebbe ancora più difficile riuscire a spostarsi!

      Grazie di essere passata :D

      Elimina
  16. Santo cielo, Lisa, ma che bisogno hai di scrivere romanzi? Voglio dire, racconta di te! Mi sono bevuto il tuo post come fosse rosolio (che in realtà mi farebbe schifo, ma si fa per dire). Nonostante le risate, che bocce, ragazzi! Il cuginetto sequestrato nel parco delle caprette... non mi riprenderò mai. :D (Ma la suocera è ancora lì?)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Magari cara Grazia, magari. Me lo farei volentieri un goccetto insieme a te, magari non proprio di rosolio, facciamoci un nocino o un mirtillino!

      La suocera ha detto ai muratori di prendersela con calma, tanto lei stava bene a casa nostra, al che l'ho messa seduta e le ho detto: "Listen, the guest is like the fish, after three days it goes bad" :D

      Elimina
  17. Ciao Lisa,
    mi spiace molto per il tuo mancato reimpatrio...e ti capisco, anche vivendo a molte migliaia di km di lontananza in meno. Il consiglio? Goditi tutta la pacchianeria del Natale nordamericano e chissá, magari il prossimo anno in men che non si dica il tuo permesso di soggiorno si materializzerá!
    Mi é venuta la pelle d'oca per il controllo alla dogana, infatti io sono allergicissima alle uniformi, mi mettono subito fifa. L'ironia della sorte é che qui a Berlino sono riuscita a farmi arrestare al supermercato. Il bottino? Un bretzel e una mela (totale 2 euri): mi ero distratta col cellulare e sono uscita senza pagare. Ahimé, ho rischiato la pena capitale in terra teutonica. Non mi ha creduto nessuno.
    Per questa ragione ti ammiro tantissimo per essertela cavata con nonchalance in una prova ben piú seria
    Un abbraccio grande e un saluto alla suocera (a parer mio l'unico motivo per cui il destino ti ha fornito un personaggio del genere é proprio scriverci su un romanzo per cui mi unisco al coro: che aspetti?)
    baci Nika

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Al ladro! Al ladro! :P

      Un bretzel e una mela? Non saresti arrivata lontano! La polizei fa paura anche solo a pensarci, non ti invidio affatto. Mi ricordo ancora il terrore di fumare una sigaretta nonostante i cartelli "verboten" affissi dappertutto.

      Grazie di essere passata a trovarmi e tanti cari auguri! Baci

      Elimina
  18. La storia la sapevo a grandi linee, ma leggerla è uno spazzo (viverla un po' meno). Comunque per chi ha l'animo vagabondo, un I DO non è un limite, semmai un inizio. Tanti auguri cara. Sai dove trovarmi quando rimetti piede qui

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie cara, scusa mi ero completamente persa il tuo fantastico commento. E pensare alla fatica che fai per riuscire a postare sul mio blog! :D
      Apprezzo molto.

      Secondo me fai prima a venire tu qui! :D

      Elimina
  19. Lisaaaa! Mi hai fatto cappottare dalle risate! :-D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Meno male! :D
      Anch'io rido... per non piangere! :D

      Elimina
  20. Mi sono imbattuta in questo blog, riconoscendomi anche un po’ in quanto io nella stanza dei cattivi e farabutti ci vado a finire sempre! Poi capirai, avendo pure il ragazzo canadese per l’ufficiale di turno sono ragione di spasso!! E vabbè, pazienza [uhhh quanta!]

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tanta, santa pazienza! :D

      Grazie di aver lasciato un commento, se poi vorrai dirci qualcosa in più su di te mi farebbe piacere. Nella pagina dei contatti trovi anche la mia mail!

      Elimina