22.9.14

I MAGNIFICI SETTE (LIBRI)

Questo post doveva intitolarsi 'I dieci libri che mi hanno cambiato la vita', un simpatico meme che ho visto in giro per i lit-blog la scorsa settimana.
In realtà, dieci son tanti, specialmente se si parla di libri che hanno lasciato un segno indelebile nella mia esistenza. Ne ho trovati sette, ciascuno dei quali mi ha appassionato e ispirato, in momenti diversi, per motivi diversi. Anche se sono storie fittizie i loro personaggi mi sono cari e le loro storie sono favole che mi porto dentro. Ci sono altrettanti libri di non fiction che hanno sortito il loro effetto sulla mia labile psiche, ma per non appesantire il discorso oggi li lascerò nella 'To do list'.


Ecco l'elenco dei magnifici sette (libri):
troverete pochi riferimenti alla trama dei romanzi, perché personalmente preferisco gettarmi in un libro a scatola chiusa, o quasi. Ho inserito invece alcuni aneddoti personali, perché ho aperto il de agostibus da meno di un mese e ho voglia di raccontarmi, di presentarmi a chi si prenda la briga di visitare il blog.


#1: Isabel Allende La casa degli spiriti (La casa de los espiritus, 1982)

Come ho già accennato nella recensione de Il gioco di Ripper, il primo libro di Isabel Allende che mi capitò tra le mani fu proprio il suo più primo e, ancora oggi, il più famoso. La casa degli spiriti contiene la giusta dose di magia per conquistarmi completamente. Ricordo perfettamente una sera in cui ero uscita in motorino con gli amici ma non riuscivo a pensare ad altro che andare a casa a proseguire la lettura di quella storia incredibilmente fantastica. Ero in quella fase della vita in cui si impara la crudele ineluttabilità della morte. La mia mente era concentrata sullo studio dei meccanismi emotivi, il mio cuore straripava di nostalgia, e le sofferenze di Clara, Bianca e Alba furono un balsamo lenitivo di cui ricordo ancora l'aroma.

#2: Kazuo Ishiguro Non lasciarmi (Never let me go, 2005)

Di Kazuo Ishiguro adoro tutto, ma Non lasciarmi è la scelta obbligata per tre motivi.
- Mi ha aperto gli occhi su un tema di cui non conosco molto ma che sicuramente avrà un impatto sempre più tangibile sulle nostre vite: la clonazione. 
- Mi ha svelato il mondo della narrativa giapponese, che ho poi divorato instancabilmente per un paio d'anni, conquistata dalla coesistenza di uno stile lento e pacato per raccontare contenuti crudi, imbarazzanti o addirittura psicopatici.
- Mi ricorda la mia vita londinese, i viaggi in metropolitana tra casa e lavoro, quaranta minuti due volte al giorno col cappuccio in testa e il naso tra le pagine di un libro.

#3: Luis Sepùlveda Il vecchio che leggeva romanzi d'amore (Un viejo que leìa novelas de amor, 1989)

Ci rispostiamo in Sud America, patria di tanti grandi narratori che ho amato. Avrei potuto scegliere Coelho o Garcìa Marquez, ma Luis Sepùlveda ha un posto speciale nel mio cuore perché Il vecchio che leggeva romanzi d'amore è il primo libro che ho letto in Spagnolo. Leggevo ad alta voce armata di dizionario e matita, assicurandomi che non ci fosse nessuno nei paraggi a ridere del mio accento. Sono grata di aver imparato, perché per me un libro tradotto perde sempre parte del suo fascino.

#4: Tracy Chevalier La vergine azzurra (The virgin blue, 1997)

Dopo aver letto e apprezzato La ragazza con l'orecchino di perla ho cominciato a seguire Tracy Chevalier, una delle poche scrittrici americane che apprezzo. Dei suoi sette romanzi, ho gustato lo stile unico, le idee originali, la ricerca approfondita degli argomenti trattati. La vergine azzurra mi ha tenuto sveglia la notte, cosa che purtroppo mi succede sempre più raramente, perché i nuovi best seller raramente mi conquistano a tal punto (o forse è solo l'età che avanza).

#5: Jonathan Coe La casa del sonno (The house of sleep, 1997)

Ho sempre avuto un debole per lo stile britannico alla Nick Hornby. Recentemente alla lista si è aggiunto il giornalista del Guardian Chris Cleave, una scoperta fortunata. Al primo posto però rimane Jonathan Coe, di cui attendo i nuovi romanzi sbavando come il cane di Pavlov. La casa del sonno è un idea molto originale, di quelle che ti lasciano a chiederti come avrà fatto a pensarci, e perché non ci ho pensato prima io.

#6: Alessandro Baricco Mr Gwyn (2012)

L'ultimo arrivato e subito finito nella top 7, Mr Gwyn è il primo romanzo di Alessandro Baricco con una vera trama e un finale ben definito. Ho già pubblicato la mia recensione ma ho voluto aggiungerlo anche qui perché sto usando il suo stile e la forma del dialogo come ispirazione per il mio romanzo. Inoltre mi pareva dovuto avere almeno uno scrittore italiano tra le mie influenze letterarie.

#7: Cecelia Ahern Un posto chiamato qui (A place called here, 2006)


Cecelia Ahern è la donna che avrei voluto essere ma ormai non sarò più, quella che a vent'anni ha scritto PS: I love you e ha avuto un successo clamoroso (è anche la figlia dell'ex-Primo Ministro irlandese, che in questi casi aiuta). In realtà, avrà anche avuto vita facile, ma il talento e la fantasia non le mancano. I suoi libri sono semplici e leggeri ma non sono scontati, né rosa. C'è sempre un po' di magia che si intrufola nella vita reale, per far sognare il lettore senza scadere nell'assurdo. In Un posto chiamato qui, per esempio, il tutto parte dalla domanda: dove andranno a finire le calze spaiate? Se le ingoia la lavatrice? Perché, nemmeno cercando e ricercando, non si trovano mai più? Anche in questo caso, chapeau all'originalità, vorrei averci pensato io.



L'angolo del follower


Cosa ne pensate dei libri che ho scelto? Abbiamo gli stessi gusti letterari? Che libri ci sarebbero nel vostro elenco? Se avete partecipato al meme, aggiungete il link ai vostri commenti, come sempre ben graditi.

Buone parole a tutti!

15 commenti:

  1. La mia lista dovresti averla già letta, comunque sì la casa degli spiriti forse meritava di entrare anche nel mio elenco, ma avevo già sforato di 2 titoli. Bella lista. Mi sa che sei giovanissima per averne solo 7 io non riuscivo a contenermi. bacione sandra quella di ragione e pentimento

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    1. A pensarci verrebbero in mente cento titoli, ma ho voluto limitarmi ai più salienti, già adesso vorrei aggiungere Jane Eyre, che pensavo fosse noioso invece mi è piaciuto moltissimo, Harry Potter che in fondo mi ha tenuto compagnia per anni, Ragione e Pentimento che mi sta piacendo un sacco... ;)

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    2. Stai scherzando vero, che metteresti Ragione e pentimento nei top 10? ahhahha godimento. Grazie bacione

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  2. Ma quanti bei suggerimenti per me! Punto dritta su Ishiguro, che non conosco, per via dell'interesse verso il Giappone. Non stilo una classifica mia perché nella mia testa è come se i libri che leggo finissero nel tritatutto. Mi lasciano la loro sostanza, ma non mi restano forme... e nemmeno titoli, spesso.

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    1. Bene, sì dai leggilo poi fammi sapere se ti è piaciuto. Kazuo Ishiguro è naturalizzato britannico, quindi ha uno stile più... "educato" di altri giapponesi, ma ti prende e ti porta con sé come un fiume tranquillo. Va letto con calma, quando si ha tempo. Probabilmente avrai visto il film "Quel che resta del giorno" con Anthony Hopkins e Emma Thompson, era piuttosto famoso negli anni '90. Ora hanno fatto anche il film di "Non lasciarmi" ma in entrambi i casi ho preferito di gran lunga il libro al film (sai che novità...)
      Anch'io fatico a ricordare i titoli dei libri che leggo, ho iniziato più volte a tenere una lista delle mie letture ma ho sempre perso i fogli/file, per fortuna adesso mi sono iscritta a Goodreads, così volendo posso recuperare tutti i titoli e le date dei libri letti.

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  3. Di Ishiguro m'è bastato sorbirmi Quel che resta del giorno :)

    I tuoi magnifici sette, mi dispiace, ma non fanno per me. Io ho fatto il mio elenco poco tempo fa, forse l'hai letto.

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  4. L'ho letto e decisamente non abbiamo gli stessi gusti in fatto di libri, tra quelli che hai scelto ne conosco solo un paio. Cloud Atlas non l'ho letto, ma dopo venti minuti di film ho scagliato il telecomando e me ne sono andata borbottando insulti.
    D'altra parte, però, apprezzo molto il tuo stile di scrittura. Ricordo che "L'ospite" e "Racconto d'inverno" mi erano piaciuti moltissimo, forse ciò che scriviamo non rispecchia sempre i nostri gusti letterari. A pensarci, in effetti, io non potrei mai scrivere con lo stile di Ishiguro, né (purtroppo) di Umberto Eco.

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    1. PS: Benvenuto! Che onore avere il Master Penna Blu sul mio blog! :)

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    2. Grazie del benvenuto :)

      Io penso invece che scriviamo ciò che ci piace leggere. Di Eco ho letto solo Il nome della rosa, quindi poco forse per conoscerlo. Il fatto che non potremmo scrivere come quegli autori significa solo che ognuno ha il proprio stile.

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  5. Che mi abbiano cambiato la vita è un po' difficile... ma libri che mi hanno insegnato e che mi piace ricordare ce n'è. Ne cito solo alcuni, pochi: "Fight club" di Chuck Palahniuk - mi ha insegnato che esistono modi di narrare diversi dalla terza persona in passato remoto -, "La piramide di fango" di Andrea Camilleri - mi ha insegnato che la letteratura in dialetto, quando scritta bene, non è male come pensavo -, "Stagioni diverse" di King - mi ha insegnato che mi piace più la narrativa non di genere che il fantasy o qualsiasi altro genere - e infine "Cime tempestose" di Emily Bronte - mi ha insegnato che la narrativa classica non è poi così pallosa come si pensa... :)

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    1. Grazie Salvatore, stavo giusto cercando un classico da leggere e tra quelli che ho non me ne attira neanche uno. Invece "Cime tempestose" è sempre stato nella mia lista dei desideri, me lo scarico subito, poi ti farò sapere se mi è piaciuto :)
      Gli altri titoli che hai citato non li ho letti, "Fight Club" e King mi fan paura, invece di Camilleri ho letto un paio di romanzi e non c'è che dire, ha uno stile unico e accattivante.

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    2. Capisco aver paura di Palahniuk, ma King? Quando leggo King mi rilasso sempre. La sua prosa è placida e amichevole. Palahniuk invece è tosto, ma non così tanto da non poter essere letto. Camilleri è sorprendente. Soprattutto per chi, come me, parte con dei forti pregiudizi.

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    3. Davvero ti rilassi a leggere King? Io avevo provato a leggere "IT" ma non sono arrivata nemmeno a pagina venti! Potrei provare con qualcosa di meno terrificante, cosa mi consiglieresti?

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  6. Sfortunatamente (beata ignoranza) non ho letto nessuno di questi titoli. La mia lista "to do" dei libri si allungherà.

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    1. La lista dei libri da leggere per qualche motivo si allunga sempre, non si accorcia mai!

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