La nascita di un personaggio
Chi scrive fiction sa quanto sia eccitante creare un nuovo personaggio. Se lo si inventa di sana pianta, nella mente iniziano a formarsi pochi, decisivi tratti del carattere, racchiusi in un corpo qualunque, di cui vediamo solo qualche lineamento sfocato.
È uomo, basso, magro, italiano, anziano, furbo, impaziente, pericoloso.
Quando inseriamo il personaggio nella storia se ne cominciano a delineare meglio le caratteristiche, sia fisiche sia socio-psicologiche; sperimentiamo le sue reazioni facendolo interagire con gli altri caratteri, come in un teatrino di marionette.
È calvo, rachitico, raggrinzito, marito, padre, paesano, musicista, traditore.
Più dettagli inventiamo sulla storia del personaggio, più scopriamo da dove viene, che valori gli sono stati inculcati da bambino, quali esperienze di vita lo hanno segnato in modo indelebile; guardiamo impotenti la nostra marionetta tagliare i fili, le sue azioni e reazioni diventare personalizzate, abbandonando i cliché e i nostri progetti. Finalmente il personaggio diventa persona, con mille minime sfumature.
È gobbo, itterico, sdentato, rancoroso, religioso, disilluso, malato, solo.
I ruoli ora sono inversi, lo scrittore è umile servo e il personaggio scrive in prima persona. Per poterne esprimere i desideri dobbiamo identificarci con lui, avere il suo lessico, la sua educazione, i suoi valori, il suo temperamento. Se il personaggio è molto diverso da noi, identificarsi non è semplice, richiede molta ricerca, e tanto aiuto. E qui entrate in gioco voi.
Come lo vogliamo chiamare? Per ora, chiamiamolo Giorgio. Se non vi piace lo cambieremo.
Vi presento Giorgio
Giorgio cresce in una piccola città italiana del secondo dopoguerra. Immaginatevi un centro storico di ciottolato, con la chiesa, il municipio, il bar e le biciclette; le massaie a fare i lavori di casa, i contadini nei campi, i bambini che escono da scuola.
Finite le elementari, Giorgio va a lavorare col padre, ma la sua vera passione è la musica. Grazie all'incontro con un buon maestro, Giorgio impara a suonare il violino; coi suoi primi risparmi compra lo strumento che porterà con sé fino alla tomba.
Non diventerà mai famoso, ma non è l'ambizione che guida i suoi passi. Giorgio suona ogni domenica in chiesa e proprio lì un semplice volto di ragazza gli ruba il cuore, spietato.
La donna che riempie i suoi sogni è già promessa a un altro. Il desiderio impossibile lo corrode, lo isola, lo costringe all'immobilità, in attesa del prossimo incontro con l'amata, casta e irraggiungibile.
Quando la sorte si mette in mezzo, l'amore consumato distrugge le illusioni di Giorgio e lo costringe a partire, abbandonando le sue radici, portandolo a scoprire altri mondi, altre vite, per poi finire a morire di una malattia lenta e orribile, in un carcere di minima sicurezza, situato su un'isola oltreoceano.
Quel che Giorgio scrive è il suo testamento spirituale, in forma di diario, rivolto a nessuno in particolare, come un esercizio di memoria per liberarsi del tedio del cancro e della prigionia.
AAA settantenne cercasi
Ho bisogno d'aiuto per scrivere il diario di Giorgio. Non so identificarmi con lui; è troppo difficile, nonostante lo conosca molto bene, scrivere i suoi pensieri. Ho bisogno di pensare come un uomo settantenne e solo voi potete aiutarmi.
Non conosco abbastanza bene la storia del nostro paese, dagli anni 40 agli anni 90, i libri di storia non mi bastano per entrare nel mondo di Giorgio bambino, ragazzo e infine adulto.
Devo respirare la sua stessa aria, muovermi nel suo ambiente, mangiare alla sua tavola. Ci sono tante domande che mi frullano in testa, eccone alcune:
Anni 40-50: Come si vestiva per andare a scuola? Che giochi faceva coi compagni? Che ruolo aveva in famiglia, e come trattava i genitori?
Anni 60-70: Come si vestiva per andare in Chiesa? Cosa pensava la gente delle star del cinema? Come si affrontavano i divorzi? Quali erano i sogni, le ambizioni di un giovane? Che musica si ascoltava?
Anni 80-90: Cosa pensavano gli uomini delle donne? Come pensavano le donne? Quanto corte erano le gonne? Quando si è cominciato a parlare di Internet tra i non addetti ai lavori?
Se fossi a Reggio andrei subito in biblioteca, so che troverei moltissimo materiale tra libri, foto e video, ma da qui non posso far molto. Ho guardato qualche stralcio di film alla "Sapore di sale" su youtube e ho chiesto a Google di mostrarmi foto e testi inerenti alle parole chiave. Tanto per farci due risate, vi copio-incollo i testi dei primi due link trovati:
CERCASI MODELLA SERBA SETTANTENNE SDENTATA PER BOOK PUBBLICITARI DI POMPE FUNEBRI.
Vedovo settantenne calvo, grandi baffi, CERCA donna pari requisiti.
Purtroppo non sono sdentata né ho i baffi, per cui ho lasciato perdere le ricerche automatiche a mi rivolgo a voi, amici di blog, chiedendovi qualsiasi input abbiate voglia di inviarmi, che siano commenti al blog, storie che avete vissuto o sentito raccontare, ricerche che avete fatto per i vostri romanzi, nozioni che ricordate dai tempi della scuola, film che avete visto, o foto di famiglia che vi sentite di condividere. Fatemi anche sapere se sareste disponibili a leggere il diario per correggerlo una volta finito, si dovrebbe trattare di una trentina di pagine in tutto.
Potete scrivermi qui sotto nei commenti o via email.
Grazie!