Una delle gioie di tornare in Italia è sicuramente il poter visitare la biblioteca. Conosco persone che non toccherebbero mai un libro usato, invece per me infilare il naso tra gli scaffali di copertine stropicciate e pagine ingiallite, magari trovare un commento o una sottolineatura di qualcuno che ha amato quelle righe prima di me, è un momento di pace dei sensi. Mi fa sentire parte di qualcosa di più grande, mi conferma che non sono l'unica ad avere questa grande passione, questo slancio per la parola scritta, questo bisogno incolmabile di comunicare leggendo e scrivendo.
"It makes my heart sing", dicono i canadesi. Mi fa cantare il cuore.
E ne ho bisogno, non sapete quanto. O forse sì. Tanti blogger hanno parlato del calo di tempo per potersi dedicare alla passione per i libri. Io stessa ho letto pochissimo e scritto ancora meno nel 2019.
Ho commentato il blog di Giulia dicendo che non ho letto neanche un libro, in realtà poi riflettendoci ho letto abbastanza, almeno un libro al mese. Ho letto poca narrativa, ecco, più che altro mi sono concentrata su manuali per genitori per cercare di sopravvivere alla mia "toddler" (bimba in età prescolare) e ho letto non fiction, lasciando a metà la maggior parte dei libri che ho cominciato, in particolare la povera Marie Kondo. So che sta facendo un successo incredibile col suo metodo di "decluttering", cioè una riorganizzazione della casa che prevede il buttar via, buttar via, buttar via. Io nelle sue parole sento solo una povera bambina affetta da disturbo ossessivo-compulsivo che è stata lasciata a sé da una famiglia assente e incapace di riconoscere il suo dolore. Per fortuna è sopravvissuta e ha imparato a vivere con le sue manie, non per questo dobbiamo far finta che sia una persona equilibrata e imitarla, gettando nei rifiuti (ben divisi per categoria, eh, che qua ormai c'è un cassonetto anche per i cassonetti) tutti i nostri ricordi più cari solo perché non sono materialmente utili alla nostra quotidianità.
Tornando a pensieri felici, in biblioteca posso trovare autori italiani che non troverei all'estero, a Reggio poi oltre alla mitica Panizzi dove studiavo quando andavo all'Università hanno ristrutturato una biblioteca di quartiere (San Pellegrino) trasformandola in un fantastico spazio con sala ragazzi, primo piano per il non fiction e secondo piano con la storia locale, perfetto per la ricostruzione storica del romanzo che ho in mente.
Mi sono fatta consigliare alcuni nomi (Pino Cacucci, Lorenza Ghinelli) e chiedo anche a voi di condividere le vostre letture preferite. Più invecchio più divento difficile da accontentare e il tempo è poco quindi vorrei leggere libri che mi possano aiutare a scrivere, ho in mente un romanzo sul genere del realismo magico, una saga familiare che si dipana su più generazioni con qualche elemento mistico (non fantasy) e tanti personaggi indimenticabili; una specie di "La casa degli spiriti" di Isabel Allende ma senza la connotazione politica, per intenderci. Al momento sto leggendo "Cecità" di José Saramago e posso solo dire che capisco perché abbia vinto il Nobel.
Vi abbraccio miei cari e aspetto di leggere i vostri classici post sulle vostre letture del 2019. Non lo dico perché è solo il 2 Dicembre... però so che sarà il 25 in un baleno, allora lo dico dai... tanti auguroni di Buon Natale!
Strano che non ci sia anche l'indicazione per buttar via persone, o se stessi.
RispondiEliminaNon sapevo della cosa, ma mi pare davvero sia studiata a tavolino, sia appunto ossessivo-compulsiva XD
Tante belle cose!!
Moz-
Ciao Miki,
Eliminasecondo me il successo dell'approccio nasce dal fatto che la gente compra, compra, compra e finisce per non starci più in casa! :D
Anch'io amo le biblioteche e spesso acquisto libri usati (non sottolineati, o strippo... devo poterli sottolineare io!). Trovare un segnalibro o una nota, è vero, fa proprio sentire un certo belonging. Le biblioteche ristrutturate, qui in zona, sono bellissime.
RispondiEliminaNon ho mai comprato libri usati, dove li prendi? In libreria o online?
EliminaIeri ho trovato un elastico per i capelli come segnalibro in un romanzo, era identico a quelli che uso io, per un attimo ho pensato che fosse un segno del destino o di essere una viaggiatrice spazio-temporale... ne sono stata contenta, forse la mia creatività da scrittrice si sta risvegliando! O forse mi troverete alla neuro l'anno prossimo. :D
Ahah, credo la prima! I libri li compro su Amazon.co.uk, tanto leggo quasi sempre in inglese. Loro hanno anche molto usato, suddiviso per stato del libro. I prezzi restano competitivi persino con le spese di spedizione.
EliminaInteressante! Non ci avevo mai pensato, chi l'avrebbe detto che resta economico anche con le spese di spedizione. Grazie della dritta.
EliminaLe biblioteche sono un luogo magico e io ho anche la fortuna di lavorarci quindi non chiedo di più ... a proposito: sai dove trovarmi :) Tempo fai mi son lasciata tentare da "Il magico potere del riordino" ma anche in questo libro c'è una buona dose di ossessione e l'ho abbandonato senza rimpianti preferendo il mio caos a un ordine maniacale. Se vuoi un'autrice italiana (che credo tu abbai già letto) ti consiglio Michela Murgia: L'accabadora.
RispondiEliminaSono passata... ovviamente era giovedì!
EliminaÈ proprio quello il libro di cui parlo, non mi piacerebbe vivere in un ordine così, quando Luna farà disegni orribili e regalini di Natale inguardabili li metterò in bella mostra sul comodino, non di certo nella spazzatura.
Grazie del consiglio, ho scaricato l'estratto della Murgia.
Grazie per avermi citato Lisa! Io adoro le biblioteche anche se ultimamente non le frequento più come un tempo, ormai leggo in eBook e compro on line i libri che voglio leggere. Tuttavia quando ero una giovane ragazza squattrinata leggevo tantissimo attraverso la biblioteca comunale del paesello dove abitavo (ero la gioia del mio bibliotecario al quale si illuminavano gli occhi quando mi vedeva arrivare. "Ma hai già finito di leggere i libri che hai preso in prestito?" Mi chiedeva stupefatto e io annuivo e prendevo altri libri. Solo ora posso capire la soddisfazione che porovava di fronte a una divoratrice di libri come me. Ciò avveniva solo in estate, durante l'inverno leggevo poco causa compiti scolastici. A Bologna invece le biblioteche del centro sono bellissime da visitare, hanno degli affreschi stupendi, non ci vado per i libri ma per gli eventi interessanti che spesso ospitano. Invece le biblioteche di quartiere sono più semplici e più somiglianti alla mia del paesello, ma molto più evolute tra computer e altre cose moderne di cui dispongono.
RispondiEliminaA me è passato l'entusiasmo per l'ebook e adesso quando posso scelgo il cartaceo. C'è qualcosa di inimitabile nel tener in mano il libro stampato. Sono comunque grata di poter scaricare gli estratti sul kindle e poter leggere i libri in lingua a cui altrimenti non potrei accedere.
EliminaBen trovata, Lisa. Le biblioteche sono luoghi affascinanti per me, li ho frequentati a lungo ma ne ho praticamente dimenticato l'esistenza da alcuni decenni. Dovrei dare un'occhiata a quelle della zona, me lo propongo sempre, ma poi... l'amore per gli ebook prende il sopravvento.
RispondiEliminaHo letto il libro della Kondo proprio di recente, condivido con te che sembra proprio una maniaca, di certo il suo modo di pensare è troppo drastico. Io l'ho letto fino in fondo e in conclusione del suo metodo ho preso solo l'idea di... riorganizzare casa e liberarmi delle cose realmente inutili (non i ricordi o ciò che è riciclabile). Ciao :)
È un piacere vederti da queste parti, Maria Teresa.
EliminaSenza dubbio gli ebook sono una comodità impareggiabile.
Conosco tanta gente che ha il problema opposto della Kondo... ;)
Sempre meglio il giusto mezzo.