21.6.15

La roccia nel cuore - di Antonella Mecenero









"Ma è bello!" ho pensato alla fine del terzo capitolo, più sorpresa che compiaciuta.


"Ma è veramente bello!" ho pensato a pagina 50, gettando la spugna e lanciandomi in una maratona di lettura che mi ha tenuto sveglia la notte (un po' era anche colpa del fuso orario, lo ammetto).








Ho ordinato La roccia nel cuore su Amazon più per amicizia che per interesse; seguo il blog di Antonella Mecenero, la nostra Tenar, da un annetto e ho già letto il suo secondo romanzo, Sherlock Holmes e il mistero dell'uomo meccanico, gustandone ogni pagina. Anche se avevo già appurato la bravura talentuosa di Tenar, ero convinta che La roccia nel cuore non mi avrebbe entusiasmato; il titolo, innanzitutto, non mi ispirava, per non parlare della sinossi che presentava un prete di paese come personaggio principale, insieme a un adolescente non meglio identificato. Se non avessi conosciuto l'autore, non avrei comprato il libro. 
(Questo sta a dimostrazione che avere un blog aiuta le vendite!)

La trama, ben architettata e da seguire con attenzione per capirne ogni risvolto, si snoda tra le acque del lago d'Orta e i lenti paesini nei dintorni, incorniciati da una splendida natura collinosa. I personaggi, credibili fino al minimo dettaglio, sono descritti con originalità, trasformandosi in allegorie di neutroni, falchi e re assiri. 


La trama


Il mistero di un giovane sportivo che si toglie la vita non convince uno dei suoi compagni di classe, che con l'aiuto del nuovo parroco del paese sarà costretto a pensare fuori dalla scatola facendo i conti con un teschio rubato, giochi notturni pericolosi e il velato conformismo dei compaesani. Un'alleanza tra due menti perspicaci, razionali, all'apparenza opposte, che si rivelano complementari nel risolvere il caso e assicurare la giustizia.


L'autore



Antonella Mecenero è scrittrice, insegnante, moglie, amante dei gatti e dei draghi, esperta di archeologia e, per fortuna nostra, anche blogger. Se andrete a trovarla su inchiostro, fusa e draghi scoprirete che è anche una brava persona, disponibile, simpatica e intelligente. È la Prof. a cui ci si può rivolgere per qualsiasi dubbio o problema in materia di scrittura. 

Il suo unico difetto è che è più giovane di me ed è già famosa. Ecco i suoi successi:

La roccia nel cuore - un giallo ambientato presso il lago d'Orta - Interlinea Edizioni, 2013.

Sherlock Holmes e il mistero dell'uomo meccanico - di cui parlo qui - Delos Books, 2014.

Sherlock Holmes e il caso del detective scomparso - racconto breve - Delos Digital, 2015.

Avventura a Parigi - racconto breve - Delos Digital, 2015.

28 commenti:

  1. In effetti anche a me il titolo non ispira, ma dopo questo tuo post ne ordinerò sicuramente una copia.

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    1. Bravo, così Tenar offre la pizza anche a te :D

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  2. Ciao Lisa tu mi conquisti facilmente, ho inserito nella mia lista tutti i libri di Tenar, che spesso vedo in giro nei commenti. Sono andata a vedere il suo blog accattivante già dal titolo, quando poi ho letto che avverte che è in possesso di una tavoletta babilonese che ha a che fare con divinità pagane lunatiche e dal pessimo carattere mi sono sbellicata dalle risate e non ho resistito alla tentazione di iscrivermi... ho sempre una sorta di timore reverenziale per chi capisco e percepisco sia preparato e super in gamba, del tipo ma io minuscola e piccola insignificante cosa potrò mai sostenere una conversazione interessante? Ma per fortuna c'è l'impulso che da sempre mi spinge a girare nelle orbite di chi conquista la mia stima.
    Buona e serena settimana, cara Lisa ^__^

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    1. Cara Anna Maria, mi piace pensare che tutti prima o poi siano stati alle prime armi come siamo noi. Tu in realtà hai già tanta esperienza, e hai scritto un bellissimo racconto, Melissa e la nuvola, che pian piano leggerò tutto. Ti manca solo la sicurezza in te stessa, ma arriverà, col tempo e coi successi che ti auguro con tutto il cuore :D

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  3. Ecco, adesso io che devo fare, Lisa, a parte inginocchiarmi ai tuoi piedi e ringraziare?
    Se passi dalla zona del Lago d'Orta avvisami, che almeno ti offro una pizza!

    Da autrice è sempre stranissimo leggere le reazioni dei lettori. Il titolo il primo luogo. È stato il frutto di un lungo braccio di ferro tra me e l'editore. Il mio originale era "L'uomo che allontanava i draghi" e immaginavo in copertina la fotografia di un affresco che mostra san Giulio alle prese con i draghi. Ma la foto non si poteva usare e l'editore voleva un legame tra un titolo e una foto che richiamasse l'ambientazione. Quando un amico mi ci ha regalato la foto giusta (grazie Fabio!) abbiamo trovato il compromesso. Un bel po' di gente dice che questo titolo gli piace molto, un altro bel po' che non li attira per niente. Segno, immagino, che non si può accontentare tutti.

    Comunque non sono famosa per niente al momento sto facendo una fatica improba a portare a casa un progetto che a me piace molto, ma lascia freddini gli editori...

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    1. Ho fatto tutto questo solo per la pizza gratis :D
      Dev'essere proprio bello dalle tue parti, sei riuscita a descriverlo molto bene nel tuo libro, sembra di esserci stati davvero.
      Il titolo è un terno al lotto, non piacerà mai a tutti, io l'avrei chiamato "Non è un paese per santi" :D
      La fama arriverà, e con essa tanti nuovi problemi... cerca di raccogliere più materiale possibile adesso che hai tempo, quando sarai tutte le sere in TV non avrai tempo per scrivere e fare ricerche!

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  4. Avevo già pensato di leggere qualcosa di Antonella, ma non sapevo da quale suo libro cominciare. Adesso lo so! ;)

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    1. Anche quello su Sherlock Holmes merita davvero, non saprei scegliere il mio preferito. Dopo che l'avrai letto facci sapere cosa ne pensi!

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  5. L'ho comprato subito in cartaceo, complice il capo novarese che lo trovò facilmente in edicola, letto, piaciuto. Antonella è brava, speriamo tutti che faccia strada, un po' è chiaro l'ha già fatta ma che vada ancora più lontano con le sue storie.
    Sandra

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    1. Non credo ci sia l'ebook. Antonella è brava davvero, le auguriamo tutti che le venga riconosciuto a livello nazionale.

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  6. A me è successa la stessa cosa: acquistato per amicizia, pur sapendo che i gialli non sono proprio il mio genere... e invece no, il romanzo mi è piaciuto molto! Non solo per il modo di scrivere, ma anche per la persona che si intuisce dietro la storia, oppure credo di intuire perché conosco Antonella sul blog. In ogni caso è una lettura che vale la pena. :)

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    1. Il giallo è solo una parte del libro, direi che i personaggi e la geografia del luogo hanno circa lo stesso peso della trama. Il modo di scrivere poi è originale, semplice ma mai scontato.
      Stavo pensando sia a te sia a Tenar, in un ragionamento sul "trovare la mia voce" come scrittrice. Secondo me in un certo senso i vostri stili si somigliano: scegliete personaggi di ogni giorno e li mettete in situazioni straordinarie, loro si evolvono però rimangono fedeli a se stessi. Le storie sono, certo, inventate e inverosimili nella quotidianità, ma assolutamente credibili e spiegate in un modo accessibile a tutti. Sia Goran sia Gabriele e Marco assomigliano a persone che incontriamo tutti i giorni, e reagiscono agli eventi proprio come faremmo noi, non sono eroi e non hanno caratteristiche o poteri assurdi.
      Eppure le voci sono chiaramente diverse. La voce di Tenar è più fuoco, la tua è più acqua. (Non ho fumato, giuro...) ;)
      Tenar scrive con un ritmo sostenuto, brillante, che mantiene viva l'attenzione passando da scintilla a scintilla. Le descrizioni sono inaspettate, sorprendenti.
      Grazia, invece, tu culli il lettore da un capitolo all'altro, senza mai lasciarlo cadere, senza mai farlo svegliare, in un ritmo più lento e coccoloso, lo mandi in trance praticamente. Se ti stanchi di scrivere potresti diventare una medium :D

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    2. Mi hai dato da pensare... l'importante è che il mio ritmo lento e coccoloso non lo faccia dormire, il lettore. Dal prossimo romanzo sputerò fuoco come un drago (ad Antonella piacerà!). :)

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    3. hehehe non preoccuparti, il tuo stile non è soporifero. Il mio stile invece è a singhiozzo: scrivo - non scrivo - scrivo - non scrivo...

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    4. Voglio leggere, Grazia!

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  7. Mi fa impazzire il tuo blog: commento e non pubblica :-(

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    1. Ma perché... perchééééé! Eppure nei settings ho messo che tutti possono commentare, anche anonimamente! Sai cosa potrebbe essere? Ho notato che se scrivo un commento su una pagina che è stata aperta per qualche ora senza prima fare "reload" non appare il commento. Ti è capitato?

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  8. Ecco, ora Sì... dicevo che avere un blog aiuta, ma se il tuo libro non piace va comunque poco lontano. Non sembra questo il caso

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    1. A vedere quel che si trova in libreria verrebbe da dire che se il libro non piace fa ancora più successo, perchè non esiste cattiva pubblicità. Noi sul blog ci sgoliamo a dire che i libri dei VIP sono orrendi eppure quelli continuano a vendere sempre di più.

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  9. Wow! Grazie davvero a tutti i lettori! Quello che sto tentando di scrivere ora è una sorta di seguito ideale de "La roccia nel cuore" (volevo far fare una comparsata a padre Marco, ma mi sono accorta che il cast era già pieno allo stremo). Spero davvero che trovi una strada per la libreria e che non vi deluda!

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    1. Bella idea! Insistere sui luoghi che conosci bene è una mossa vincente, così come sfruttare personaggi che sono piaciuti e a cui i lettori sono affezionati.

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  10. Ma io pensavo che Tenar scrivesse fantasy con draghi e cavalieri erranti!
    La roccia nel cuore mi ispira ;-)

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    1. Tenar è una donna piena di sorprese :D
      Io quando ho iniziato a seguire i blog sulla scrittura non mi ero iscritta al suo, inchiostro, fusa e draghi, proprio perché pensavo si parlasse di Dungeon&Dragons e giochi di ruolo!

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    2. Parlo anche di D&D! Anzi, devo ammettere che i giochi di ruolo mi hanno insegnato un sacco di cose sulla scrittura, ma, per quanto ami i draghi, a un certo punto mi sono resa conto che buttare giù la gente dai precipizi o ammazzarla in altri modi creativi era anche più divertente e ho preso la via del giallo...

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    3. hehe speriamo che sia giallo e non psicosi... :D

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  11. probabilmente una domanda molto stupida, che non ha troppo a che vedere con il romanzo che hai letto, e più con i suoi racconti...
    ma come è possibile pubblicare materiale letterario su un personaggio che appartiene ad altri!?

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    1. Non è una domanda stupida, anch'io avevo lo stesso dubbio e ho chiesto a Tenar. Ti copio e incollo quel che mi ha spiegato.

      Domanda:
      Il tuo romanzo su Sherlock Holmes è fanfiction?

      Risposta:
      Il caso di Sherlock Holmes è tutto particolare.

      In linea generale un fanfiction è un'opera amatoriale e senza fine di lucro che utilizza personaggi/ambientazioni di autori che non abbiano espressamente vietato questo tipo di opere (ad esempio Martin, l'autore delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco ha vietato le fanfiction dai suoi romanzi, la Rowling, invece, le ha incoraggiate). Essendo opere senza fine di lucro non ledono il diritto d'autore. Vanno pubblicate su siti apposta e/o con una specifica avvertenza in cui l'autore della fanfiction dichiara di non ottenere guadagno.

      La storia dei diritti di Sherlock Holmes, invece è anomala e complicata e io non la conosco bene, sta di fatto che a oggi in Europa (in America le cose sono un po' diverse) il personaggio si può usare anche per opere a fine di lucro.

      Quindi a livello legale il mio romanzo non è una fanfiction, benché risponda alla definizione di wikipedia, immagino.

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    2. Sì, in generale il diritto d'autore vincola per 70 anni, oltre i quali un'opera diventa patrimonio dell'umanità (bisogna stare attenti però alle citazioni, perché anche le traduzioni sono vincolate e possono essere assi più recenti). Per questo le opere ottocentesche in generale sono state saccheggiate per bene... Il caso di Holmes è particolare perché gli apocrifi sono nati quasi subito e, in generale, tollerati. In America, dove alcune opere sono approdate dopo e quindi sono tutt'ora protette dal diritto d'autore, c'è stata una sentenza che ha dichiarato il personaggio patrimonio dell'umanità. Di queste questioni, però, si è occupato l'editore, che è in contatto con le associazioni sherlockiane italiane e inglesi che vigilano sul "buon utilizzo" del personaggio. Io mi sono limitata a divertirmi a scrivere

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