22.7.14

LA TRACCIA DELL'ANGELO di STEFANO BENNI



stefano benni
Il mio voto: 3/5

Il nome Stefano Benni (Bologna, 1947) mi era noto come autore di storie brevi e dissacranti. La sua stretta amicizia e collaborazione con Beppe Grillo e Daniel Pennac non poteva far altro che fomentare la mia convizione che avrei trovato parole crude e pessimismo comico nei suoi scritti.
"La traccia dell'angelo" è un libercolo pubblicato nel 2011 da Sellerio editore Palermo che racconta la storia di Morfeo, un bambino di otto anni a cui cade la classica "tegola in testa" (anche se in questo caso è una persiana) e cresce senza mai liberarsi dall'ombra inquietante di una dipendenza da farmaci e medicazioni troppo libertinamente prescritti. A trent'anni di distanza dall'incidente Morfeo dovrà combattere il fantasma della dipendenza, aiutato da personaggi onirici e angeli invadenti che non sono sempre presenti né tantomeno buoni.
Lo stile di Benni è graffiante e senza fronzoli, i suoi personaggi sono realistici, ben delineati, seppur non descritti.
"La traccia dell'angelo" si legge in due ore ma rimane in mente per ben più tempo.


Istruzioni per l'uso:



Leggere "La traccia dell'angelo" è un ottimo esercizio per scrittori emergenti.


Le metafore che l'autore sceglie sono nuove, fresche, incredibilmente efficaci. Fanno venire voglia di scriverne di simili, e perché no? Esercitiamoci a creare immagini potenti come queste:


Nonna Adele, vetusta tartaruga con lo scialle odoroso di canfora sulla poltrona a rotelle, guardava tutti con odio e benevolenza. Lei era due persone, un centenario minotauro, la metà di sopra dolce, la metà di sotto cattiva inchiodata sulla sedia a rotelle.


Questo posto di spasimo e celle e urla di notte diventerà qualcos'altro. Ma dentro alla nuova costruzione abiterà sempre il mio fantasma, e l'anima splendente di febbre di chi ci è morto.


Odiava le medicine, ma le mangiava come pane (...) Insieme al petrolio e alle armi, sono il cuore spietato dell'economia.


Se ti va di inventare alcune metafore, poi condividile con noi, nella sezione commenti.


Buone parole a tutti!


Se leggi anche in inglese, try my book reviews on ALL YOU CAN WRITE

2 commenti:

  1. Ti svelo una cosa: a me Benni non piace cordialmente. Mi spiego, ci provo, Benni è uno scrittore che scrive bene e ha tutte quelle caratteristiche che mi piacciono: sintesi, aderenza al reale e alla vita quotidiana. Ma non mi prende, che posso farci?

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    1. Secondo me Benni è uno di quegli autori che non puoi prendere in mano in qualsiasi momento e capirlo e gustarlo. Deve essere una lettura premeditata, con tanto silenzio e tempo a disposizione, altrimenti è troppo difficile seguire i salti di contenuto (che tu chiami giustamente sintesi) e la scelta di vocaboli, sicuramente non scontata.

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