1.10.15

Corso di scrittura con Betsy Warland

Questo weekend parteciperò a un corso di scrittura con Betsy Warland, una scrittrice canadese che parlerà di un tema di cui non avevo mai sentito parlare, "the between-ness". Credo se lo sia inventato lei e credo che si riferisca a "ciò che sta nel mezzo", ma queste sono solo supposizioni.

Il corso si chiama appunto "Writing the between" e quel poco che so l'ho trovato sul suo sito. Ecco come lo spiega Betsy Warland:

Nonostante il "between" sia qualcosa che si cerca spesso di evitare, gli scrittori di ogni genere sono costretti a fare i conti con varie forme di "between-ness". Potrebbe essere quella tra dubbio e certezza, tra diverse forme, generi, lingue, tempi, culture, razze, identità, forme d'arte, verità oppure falsità. 

Sembra quindi che si parlerà di quel che sta in mezzo alle parole scritte, quel che si può leggere tra le righe. Ne saprò di più la prossima settimana, quando vi scriverò quel che ho imparato.

Spero che valga la pena partecipare, sarà una faticaccia perché dovrò guidare più di un'ora per andare e tornare, su una strada con tanti tornanti che di sera è un po' spaventosa. Spero che valga anche i 150 dollari che è costato, per solo due ore Venerdì sera e dalle 10 alle 17 di Sabato.

Il programma dice solo che Venerdì faremo un pre-esercizio per capire bene i concetti che impareremo Sabato e per fare conoscenza tra di noi. So già per certo che saremo tutte donne, e visto che il corso si svolgerà a casa della scrittrice Kathryn Para, di cui ho parlato sul mio blog inglese l'anno scorso, non credo saremo più di dieci o dodici partecipanti in tutto. Probabilmente sarò almeno di trent'anni più giovane delle altre, ma ormai ci sono abituata. Del resto, quando si va a vivere in mezzo ai boschi con gli orsi, non ci si può aspettare di incontrare della gran gioventù. È già tanto che questo posto dimenticato da Dio pulluli di scrittrici, tanto da organizzare ogni anno il Festival of the Written Arts, a cui ho partecipato come volontaria quest'estate e che, chissà, magari un giorno mi vedrà sul palco come scrittrice pubblicata famosa in tutto il mondo.



Tornando coi piedi per terra, per il corso ho dovuto fare un bel po' di compiti a casa. Mi è stato chiesto di:

1) portare cinque/dieci pagine di un mio romanzo (pubblicato o meno) che mi provocano dubbi e curiosità in relazione alla "between-ness" della loro forma, contenuto, consistenza, stato di coscienza o completamento. 

NB: Non ho la minima idea di cosa ciò significhi! Ho scelto un capitolo di NTS in cui la protagonista è sospesa tra il mondo da cui viene e il nuovo mondo che è costretta a scoprire suo malgrado. Lo sto traducendo in inglese, sperando che vada bene.

2) portare le fotocopie di due pagine di un'opera pubblicata che evoca "between-ness" in un modo che mi intriga o mi ispira.

NB: Ho stampato un passaggio del libro che sto leggendo in questi giorni, "The woman who stole my life" di Marian Keyes, in cui la protagonista è indecisa tra tornare col marito o rischiare una scappatella col suo medico, recentemente divorziato. Non è alta letteratura, ma non mi sembrava il caso di andare sul difficile. Sarà già abbastanza complicato tenere il passo con le altre, madrelingua inglesi e con un'esperienza pluri-decennale di scrittura.

3) portare una copia di una pagina di un lavoro non letterario, che mi provoca una forte reazione ma che non è legato alla mia scrittura.

NB: Non ho idea di cosa si intenda per non letterario e non ho idea di cosa porterò... per ora l'unica idea che mi è venuta è il monologo finale del film Big Kahuna, un discorso motivazionale che avrò riletto o riascoltato cento volte negli ultimi dieci anni. Ogni suggerimento è ben accetto!

Arrivederci alla prossima settimana, quando saprò finalmente dirvi cosa sia questa "between-ness"!




27 commenti:

  1. Ma dai, mi hai davvero incuriosita un sacco. Ecco, c'è il discorso della traduzione, immagino che tu ora sia perfettamente bilingue, ma certe sfumature, lo stile, i giochi di parole, quelli be' diventa difficile riportarli con la medesima sensibilità in una lingua che non è la tua. Bene, allora passa un weekend interessante, lo sarà, e facci sapere. Bacione Sandra

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    1. "Perfettamente bilingue" è un sogno irrealizzabile, ho raggiunto un tetto d'apprendimento qualche anno fa e sono fissa lì... solo i bambini possono imparare come spugne, io al massimo sono un mocio vileda :D
      Hai ragione, le sfumature sono difficili da riportare, ho tradotto parte del mio romanzo e spero vivamente che non me lo facciano leggere ad alta voce... specialmente perché il mio accento è tremendo!

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  2. Ma di quali boschi parli? Non sono davvero male se ci fanno un festival letterario!
    Il tema è piuttosto ambiguo, inizialmente ho pensato fosse riferito alle parti di narrazione che sono fra due punti focali, quello che potremmo chiamare (con ottimismo) collante o (con pessimismo) riempitivo :-)

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    1. I boschi della Sunshine Coast, a ovest di Vancouver, BC.
      Anch'io sono rimasta a bocca aperta l'anno scorso, quando ho partecipato al mio primo Festival. Tre giorni di letture di scrittori canadesi, ogni evento dura un'ora e il padiglione può ospitare fino a 350 persone... quasi tutti gli eventi erano esauriti, e per tutto il weekend continuavano ad arrivare traghetti pieni di gente.
      L'età media dell'audience era piuttosto alta... c'erano persone in carrozzina con la bombola d'ossigeno... un mare di teste bianche insomma. Molti scrittori leggevano dai loro libri, ma altri parlavano a random, facendo discorsi motivazionali commoventi o raccontando esperienze di vita. Alcuni si lamentavano dei Festival cittadini, in cui l'audience è difficile da conquistare, e dicevano quanto era bello sentirsi accolti come eroi, una volta tanto.

      Può darsi che tu abbia ragione per quanto riguardo il significato di "between-ness", adesso guardo come si traduce collante e riempitivo così se stasera mi interrogano faccio un figurone! :D

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  3. Sì, sì, raccontaci come è andata. Non perderti tra le curve.

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  4. Dai, dai... siamo tutti curiosissimi :)

    Per il punto 3 non saprei cosa suggerirti... Dubito che un qualsiasi testo lavorativo (che a me provoca un certo schifo) sia un'opzione accettabile :)
    Magari certe lettere in burocratichese potrebbero andare: quelle fanno venire prurito alle mani. Però la difficoltà di traduzione... ;)

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    1. Deve essere un testo che mi suscita un'emozione forte, quindi le lettere in burocratichese le eliminerei... a meno che il prurito alle mani valga come emozione forte!

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  5. Uno dei principali motivi che mi hanno spinto a iscrivermi a un corso di scrittura creativa, vista la sempre vasta partecipazione del gentilsesso, è la possibilità di fare incontri interessanti. Per dirla in altri termini: per fare il gallo nel pollaio! I corsi di scrittura creativa funzionano meglio dell'agenzie matrimoniali; tranne nel mio caso... :D

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    1. Da queste parti faresti un successo strepitoso... avresti uno stuolo di novantenni ai tuoi piedi :D

      Vuoi farmi credere che non hai beccato nulla al corso? Non ci crede nessuno... ;)

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    2. Ho beccato Mozzi... ma non è proprio quello che mi aspettavo. :P

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    3. Consolati pensando che Mozzi rispecchia i nuovi canoni di bellezza, adesso che tra le modelle vanno di moda le sopracciglia folte... e Miley Cyrus sta lanciando la moda dell'ascella pelosa (fluorescente)... :D

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  6. Bè, complimenti per l'intraprendenza. Vorrà dire che tu, giovincella, tirerai su il morale della platea!

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  7. Buon divertimento! Poi ci spieghi di che si tratta... sembra molto interessante.

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    1. Grazie... la prossima settimana vi racconterò tutto!

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  8. Il fatto che ti chiedano di portare delle cose è un buon segno. Poi raccontaci com'è andata!
    PS: se io volessi arruolarti come lettrice, come ti contatto?

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    1. Sarà fatto!

      Puoi scrivermi a: lisafobia chiocciola gmail punto com

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  9. Incredibile ragazza, sai sempre incuriosire e coinvolgere, spero solo per te che non sia una serata soporifera alla camomilla in un salotto tutto trine e merletti ;)
    Aspetto il resoconto sia del corso, che della combricola che troverai ^__^

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    1. Serata per niente soporifera, anzi! Il miglior corso a cui ho partecipato finora.
      E la combriccola... preparati a farti due risate! Presto posterò tutti i dettagli succulenti :D

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  10. Questo corso mi ha già incuriosita tantissimo, non vedo l'ora di sapere il seguito! Quello che si può leggere tra le righe è un intero mondo, mi piace molto. Mentre ti leggevo ho pensato che saresti un bellissimo personaggio da romanzo, una giovane eroina che vive nei boschi e scrive un romanzo che la rende famosa in tutto il mondo e che lei presenta al Festival of the Written Arts dove tutti i suoi fans adoranti vanno ad applaudirla (tra i fans ci siamo anche noi) e poi...devi scrivere tu il resto della storia. Scusa se mi sono lasciata prendere la mano, ma io trovo la tua location davvero fantastica. :)

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    1. Grazie cara, la mia storia sarebbe davvero bella per le prime venti pagine, e poi una noia mortale, perché non succede mai niente ;)
      Se ti piace davvero la location, potresti venire a trovarmi e ravvivare un po' la trama!

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  11. Mi sembra che debba essere un'esperienza molto stimolante (perché mi viene in mente una battutaccia?). La between-ness mi ricorda temi altrettanto sottili che ho visto trattati di recente, come i pregi del perdersi (proprio fisicamente) o del sentirisi di m***a (Jeff Goins con il suo "Wrecked"). Sono curiosa di sentire il tuo racconto. :)

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    1. La battutaccia ci sta, se leggerai il prossimo post (che è già uscito, sei in ritardo bellina... ti perdono solo perché anch'io sono super in ritardo coi tuoi post) :D

      Val la pena di leggere "Wrecked"?

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    2. Secondo me sì. Jeff Goins mi piace. (What's "ritardo"? ;))

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  12. Mi incuriosisce molto. Io non avrei proprio saputo che portare, ma tu sei avanti anni luce. Relazione obbligatoria

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    1. Alla fine si poteva portare un po' di tutto, ma l'esercizio, di cui parlerò la settimana prossima, non era affatto semplice! Grazie del complimento, anche se dubito fortemente :D

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