4.3.15

La revisione del romanzo


Sono ormai passati mesi dal giorno in cui ho messo la parola FINE alla prima stesura del mio romanzo, che per ora ho intitolato NTS. 
La sua presenza mi accompagna, giorno dopo giorno, come un monito silente dell’impegno preso e non mantenuto. Le sue pagine se ne stanno zitte e ferme sulla scrivania, a volte aperte a volte chiuse, come fiori che fanno capolino per vedere se è arrivata la primavera e si ritirano di nuovo, infreddoliti dal gelo notturno. Sto sdraiata nel letto ad ascoltare i lamenti dei personaggi, i miei sogni sono infestati dai buchi neri della trama. Non avrei mai voluto dover dire quel che sto per confessare, ma è giunta l’ora della verità: la revisione mi terrorizza.

Il baratro


All’inizio sembrava normale, giusto anzi, lasciar decantare le parole per qualche settimana, come consigliano i manuali di scrittura. Ho stampato le pagine lasciando ampio spazio per i commenti e le ho riposte in una cartelletta rossa comprata per l’occasione. Passate quattro settimane, ho riletto l’intero romanzo, da pagina uno a pagina centosettantasei, armata di matita e pennarello rosso. Ne è uscito un bel quadretto di arte moderna, abbondante di frecce, cerchi e punti interrogativi. Non me ne sono preoccupata più di tanto, sul momento. Se ero riuscita a superare lo scoglio della prima stesura, non mi avrebbe fermato più nulla.
Il panico ha fatto la sua comparsa la mattina che ho aperto l’agenda e ho trovato la scritta a caratteri cubitali: “INIZIO REVISIONE”. Intorno a me c’erano solo domande e dubbi, scritti ordinatamente dal numero uno al numero duecentotrentotto sul blocco per gli appunti, scarabocchiati su post-it appesi in ogni stanza, accennati tra le pagine del quadernino da borsetta, stipati addirittura tra le notes del telefono. I punti interrogativi hanno preso vita e si sono ingigantiti, arpionandomi alla gola e strattonandomi da ogni lato. D’un tratto, altri interessi hanno iniziato a punzecchiare la mia attenzione. Potrei fare l’orto quest’anno… sarebbe proprio ora di completare quel puzzle da 2000 pezzi… stamattina non posso scrivere perché devo tagliare la legna/telefonare a casa prima che vadano a letto/pulire la tazza del cesso… La mattina che piuttosto di sedermi alla scrivania ho pensato di mettermi a cucinare ho capito di avere un problema. Non esisterà mai nulla per cui io sia meno portata dello stare in cucina. Diventerò Hemingway prima di riuscire a non bruciare il toast. Era ora di cercare aiuto.

Le possibili soluzioni


Rileggendo NTS ho pensato che l'idea era buona, ma si capiva che il lessico, lo stile e i dialoghi erano quelli di un principiante. La tentazione di mettere da parte NTS per dedicarmi a una nuova storia era forte, avrei potuto programmarla meglio e pensarla più a fondo prima di iniziare a scrivere, scegliendo personaggi molto diversi da me per non cadere nella trappola dell’autoreferenziale. Avrei potuto mettere NTS nel cassetto per un paio d'anni e riprenderlo in mano quando avrò più strumenti nella mia cassetta degli attrezzi, e quando sarò più sicura di me. Il problema è che ripartire quando non si è ancora arrivati non sembrava giusto, e le idee non arrivavano, le energie erano carenti. Per fortuna è arrivata a soccorrermi Anima di Carta, che ha risposto così ai miei dubbi:

Il mio consiglio è parecchio viziato da quello che ho fatto io, ma te lo do lo stesso. Mi sono trovata nelle tue stesse condizioni per ben due volte. La prima ho messo da parte il romanzo e ne ho iniziato un altro. Finito il secondo, ho ripreso in mano il primo e l'ho riscritto radicalmente. Sono abbastanza soddisfatta. Ora sto modificando anche il secondo. Entrambi mi sembravano buoni per certi aspetti, ma banali per altri, insomma avevo le tue stesse sensazioni.
In conclusione, ti suggerisco di non abbandonare questo romanzo, prova a pensare a come migliorarlo, potrebbe bastare un taglio diverso o un maggiore approfondimento dei personaggi. Se hai la sensazione che c'è del buono, è un peccato buttare tutto all'aria. E come tu stessa hai detto, ora hai esperienza.
L'entusiasmo torna, non preoccuparti!

Ci ho riflettuto e ho deciso che NTS ha le basi per diventare un romanzo degno di pubblicazione. I personaggi sono credibili, il cuore della storia batte forte, alcuni passaggi sono buoni e la trama non è scontata. Ci sono tanti, tanti, tanti miglioramenti da fare, scene da tagliare, descrizioni da aggiungere… quello si può fare, il problema è rispondere alle domande di base. Qual è la premise, l’anima del romanzo? Ho rispettato il contratto col lettore? Chi sono il narratore e il narratario

La luce alla fine del tunnel


Incredibile ma vero, i blog di scrittura che insistono sull’importanza di ritagliarsi un orario fisso giornaliero per la scrittura, hanno ragione. Da un paio di settimane, ogni mattina apro il file di NTS e nient’altro. Non guardo la mail, non leggo i blog, non guardo se fuori c’è il sole. Mi siedo con una palpebra mezza aperta, e mi dedico a quello. 

- Il primo ostacolo che ho dovuto affrontare è stato l’incipit. L’ho scritto, riscritto, l’ho spostato in un punto diverso della storia, ho anteposto un prologo, poi l’ho tolto, poi l'ho rimesso. La verità è che adesso come adesso non posso sapere quale sarà l’incipit. Di nuovo, finché non risponderò alle domande di base non potrò andare avanti. Se si vuole disegnare un cavallo, non ci si può fissare sui dettagli dei peli del naso se non si è almeno disegnato il profilo e scelto il colore dell’animale.

Il secondo ostacolo incontrato è che per ogni domanda a cui si riesce a dare risposta ne nascono altre dieci, piccoli Gremlins fastidiosi che si riproducono senza controllo e ti sfidano coi loro sorrisetti impertinenti. Per fortuna anche l’entusiasmo si moltiplica, facendo nascere nuove sfumature dei personaggi, altri twist della trama e forse anche un finale più drammatico.


- Il terzo ostacolo è derivato dall'aver trasformato la passione in dovere. Convinta di dover seguire alla lettera i consigli dei manuali e dei blog, ho smesso di divertirmi, scrivere è diventato un compito in classe. Per riuscire ad andare avanti, ho dovuto lasciar perdere le regole, e per ora mi dedico ad affrontare una riga dopo l'altra. Ho scelto una scena centrale  del romanzo, una delle mie preferite, e l’ho riscritta, rendendola perfetta. Il giorno dopo, l’ho riscritta, perché non mi sembrava più così perfetta. Il giorno dopo idem, ma mi è rimasto un po’ di tempo per dedicarmi alla scena successiva. Se continuo di questo passo, quando NTS vedrà la luce, sarà diventato un romanzo storico. Ma poco importa. Per ora mi basta sapere che ogni giorno visiterò il mio romanzo e pian piano spero che si abituerà alla mia presenza, lo addomesticherò come il piccolo principe con la volpe, sarò un amante attento e premuroso, gli dirò che non posso restare seduto in disparte... gli correrò incontro e gli griderò 

Ma fammi il piacere 
ti voglio aiutare 
su fammi provare 
ancora ti aamooo 
ricominciamo...


50 commenti:

  1. Sai che, prima di leggere l'ultimo punto del post, avevo pensato a cosa scriverti. Facciamo finta di niente e te lo scrivo lo stesso.
    Dimenticati tutto e divertiti.
    Appassionati
    Leggilo da lettrice. Ti piace, ti appassiona? Dimentica la tecnica, dimentica tutto. Segnati i passi che da lettrice di ti piacciono, quelli che adori. Segnati anche quelli che invece non ti piacciono. Pensa da lettrice. L'autrice non sei tu. Sei una lettrice che potrebbe fare di meglio di questa cavolo di autrice. Da lettrice cosa vorresti leggere a quel punto?
    Se riesci a leggere con passione, la stessa che provi con i tuoi libri preferiti, va tutto bene. Se non va bene, divertiti a pensare a cosa si aspettano/non si aspettano i lettori.

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    1. Questo è veramente un ottimo consiglio, ti ringrazio.
      Come lettrice sono bravissima a criticare, posso farlo anche con la mia creatura! Invece di preoccuparmi tanto della verosimiglianza e dei dettagli mi preoccuperò di scrivere quel che mi va di leggere!

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  2. NTS, Non Ti Stressare, l'invito che ti giunge dal libro stesso... chiede solo di crescere, di farsi più forte.

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    1. Ehi...! Il titolo doveva rimanere un segreto! :P
      Questa non può essere una coincidenza... sarà il mio nuovo motto.

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  3. Non so se questo possa consolarti, ma sto facendo il tuo stesso mestiere. Un romanzo che ha diversi buchi, qualche personaggio di cartone e cose così. Però riscrivere "alla cieca", modello prima stesura, non mi sembrava corretto.
    Io ho fatto così: ho disegnato una mappa concettuale dei conflitti. In un lampo è risultato evidente che la storia era sbilanciata. Dopo essermi fatto qualche domanda in generale, la conclusione è stata questa: ho scritto la storia di ogni personaggio, perché lui *è* il protagonista della sua piccola storia. Una sola pagina a testa, ma dalla quale è evidente la parabola, i conflitti e la personalità del tizio in questione.
    A questo punto tutto è diventato evidente, e sono partito a sistemare la revisione. Ho un mese di tempo per finire :)

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    1. Non ho mai fatto una mappa concettuale dei conflitti, ho cercato di inserire un imprevisto in ogni scena, ne ho circa una cinquantina, ma forse tu intendi macroconflitti che fanno avanzare la storia? La storia era sbilanciata nel senso che tutto riguardava un unico personaggio e troppo poco gli altri?
      Scrivere la storia di ogni personaggio è un ottimo consiglio, ti ringrazio. In questi giorni ho scritto le motivazioni di un paio di personaggi secondari per chiarire la trama, vedendola dal loro punto di vista, e devo dire che mi ha aiutato molto.
      La domanda è: UN MESE?! Come si fa a fare tutto in un mese?

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    2. proprio i macroconflitti: c'erano personaggi che esistevano quasi solo per mandare avanti la trama, il che li ha resi automaticamente dei cartonati :)
      Invece ogni personaggio ha i propri conflitti, le proprie magagne e i propri obbiettivi, cioè ha un arco di sviluppo che interseca la nostra storia magari solo in un punto: il fatto è che, comunque, lui è il protagonista della SUA storia.

      L'ho scritto in un mese e mezzo, per il NaNo: un mese per la revisione mi sembra ok. Ricordati che io sono un "architetto": ho già tutto appuntato. Devo solo (ri)scriverlo. (come se fosse poco...)

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    3. Grazie per il link sulla sinossi.
      Quindi tra un mese mi mandi il romanzo da leggere?

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    4. Quindi fra un mese ho finito di editarlo :)
      Davvero... non so. Dipende tutto dal risultato. Cioè da me.

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  4. Non so darti consigli, non scrivo!
    Però un amico è scrittore, e so bene quali fasi e crisi si devono affrontare. Penso che devi riuscire a trovare un tuo equilibrio, al di là delle regole e dei consigli, ma questo presuppone anche che tu riesca a trovare una "tua" forma di disciplina.
    In bocca al lupo!
    P.S.: molto bello il commento poco sopra di Tenar! *__*

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    1. Grazie Glò, il tuo è un consiglio che dovrei applicare alla mia vita intera :)

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    2. Anche io, sai? :P Ci si prova, però! ^^

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  5. Io non sono certa di avere capito bene cosa ti pesa di più quando ti siedi a revisionare. Dopo rileggo con calma e ritorno. In ogni caso volevo chiederti: hai provato a scrivere la sinossi definitiva? È una grandiosa prova del nove e secondo me è necessario farlo prima di cominciare a revisionare.

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    1. La mole di lavoro che mi attende, forse, è quel che mi pesa di più.
      La sinossi l'ho scritta e riscritta ma sembra più la pubblicità di un'agenzia di viaggi più che un serio riassunto degli eventi del romanzo.
      Penso che se scrivessi un genere preciso mi sarebbe d'aiuto in questa situazione, mentre io vorrei rientrare nella categoria mainstream, la letteratura non di genere.
      Se la sinossi parla di saga familiare, amore e amicizia, potrebbe essere scambiato per un romanzo rosa.
      Se la sinossi parla di viaggi e avventure, il lettore si aspetterà un livello d'azione che invece non c'è.
      Gli elementi ci sono tutti, ma nessuno prende il sopravvento. Come posso fare?

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    2. Mi sentirei di consigliarti questo:
      http://thewritingcafe.tumblr.com/tagged/query
      Dopotutto una sinossi è un pezzo della query letter, da un certo punto di vista, e li ci sono molti esempi di cosa sì e cosa no. Io, per esempio, finivo sempre per fare una specie di riassunto. Sbagliando.

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    3. In questa fase la sinossi non la scrivi per i lettori, la scrivi per te. Non è uno strumento di vendita, è uno strumento di lavoro. Ti siedi e ti metti a scriverla, e la prima cosa che noti è se gli eventi fluiscono, scorrono, si concatenanto l'uno all'altro in modo fluido; la storia deve essere super-chiara a te per prima, e se ti impappini tu, vuol dire che la parte di progettazione della storia è carente ed è da rivedere.
      Mentre fai la revisione, la sinossi te la tieni davanti. Se hai Scrivener, ne tieni una copia di riserva, ma la smembri in parti - capitoli o scene, come preferisci - su diverse cards. Così dopo puoi ancora spostare come ti piace. La revisione agisce sulla sinossi, la sinossi agisce sulla revisione. Quando scrivi questo tipo di sinossi "operativa", devi presentare gli eventi come in un film, così come si presenteranno al lettore. E' un "Tell, don't show" dettagliato e serve solo a te. La sinossi di vendita è tutta un'altra faccenda :) Coraggio... sto impazzendo anch'io, ma io più perché devo lavorare nei ritagli di tempo. La sinossi mi piace, la storia mi piace. Non vedo l'ora di finire *_* (e, almeno per il momento, il genere è l'ultimo dei miei problemi, con buona pace dei nostri amici americani e della loro mania di pensare al target come prima cosa :P )

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    4. Grazie delle dritte, oggi ho scritto una ventina di sinossi, ricominciando ogni volta daccapo e senza mai trovare le parole giuste, però almeno ho cominciato a provarci! :) Quando conti di finire?

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    5. Vorrei la storia pronta ad uscire nel mondo il 15 settembre 2015. Finita, con copertina e tutto. Ma sto facendo fatica anch'io, il lavoro e la famiglia si mangiano tutte le mie energie e la sera non mi resta molto.
      Se non riesci a stendere la sinossi, io credo che tu abbia qualche problemino di trama, sai? E prima ancora di struttura. Scusa se continuo con i consigli non richiesti, ma parlo proprio per esperienza personale: lascia perdere la riscrittura e concentrati sulla sinossi. Fai le schede con Scrivener e giocaci fino a quando la sequenza ti soddisfa... Con me ha funzionato. "Cristallo" è nata nel 2012, e sono rimasta inchiodata fino a quando non ho risolto i problemi strutturali - risolti secondo me, almeno - e non sono stata in grado di scrivere la sinossi. Perché la storia cantava dentro da sola, avevo poi addirittura problemi a farla stare zitta. Ora vado a rilento solo perché ho poco tempo e, per quanto io mi organizzi, le giornate restano di ventiquattro ore ventiquattro.
      Un bacio :*

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    6. I consigli non richiesti sono sempre un'ottima idea, grazie mille per avermi raccontato la tua esperienza. Non avevo pensato di usare Scrivener per fare la sinossi, lo farò. Comunque ci vorrà un po' a mettere d'accordo trama e personaggi, stanno facendo i capricci!
      Settembre è ben più vicino di quanto si pensi, sono contenta che tu sia in vista del traguardo.

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  6. Mal comune mezzo gaudio, si dice, no? Ci sono passata anch'io e riconosco tutti i sintomi della frustrazione che hai descritto nel volere "concludere" e non trovare le strade giuste per arrivare al traguardo. Però, sei ripartita con il piede giusto: dedicare del tempo solo al tuo romanzo, senza abbandonarsi ad altre distrazioni; è anche un discorso di continuità, è più facile seguire un filo conduttore quando lo si frequenta quotidianamente che riprenderlo dopo un lungo periodo di abbandono. Gambe in spalla! in fondo devi operare la revisione di una storia che è già stata concepita: limare, correggere, rivedere un'idea non è come partire da zero. :)

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    1. Grazie Marina, mi fa piacere sapere che non sono la sola ad aver attraversato questa landa desolata e solitaria :)

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  7. Superato lo shock per aver visto il mio commento a caratteri cubitali e arrivata alla fine del tuo post, ho pensato: oddio, ma non avrò mica creato un mostro?!
    Insomma, quello che dice Tenar è giusto: bisogna anche divertirsi.

    Comunque, mi fa piacere che tu non abbia abbandonato la tua creatura e stia vivendo una fase di rinnovato entusiasmo. Secondo me sei sulla buona strada, aver individuato la scena centrale e averla perfezionata è una grande cosa. Da qui sarà tutto in discesa, vedrai.

    Mi hai divertita troppo con la descrizioni dei tuoi post- it in giro per casa, se scrivi così anche i tuoi romanzi, sono sicura che mi piaceranno molto :)

    PS Grazie infinite per le citazioni!

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    1. Grazie a te per i consigli, ero ferma a un incrocio e non mi decidevo ad andare né da una parte né dall'altra. In momenti come quello, avere qualcuno che ti dà una spinta è vitale!

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  8. Tutto giusto, tutto vissuto, le revisioni potranno essere più di una, io sono credo alla quarta... mai pensato a un editor professionista esterno? Io non potrei farne a meno.
    Sandra

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    1. Sandra quanto tempo ci hai messo a scrivere Ragione e Pentimento? Quanto tempo ci hai messo a revisionarlo? Mi sarebbe molto utile leggere la tua esperienza.
      Un editor ci vorrà, ma sono troppo indietro... devo modificare alcuni punti della trama che sono incorretti da un punto di vista legale (ho chiesto a un avvocato).

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    2. Ragione e pentimento l'ho iniziato a novembre 2009 e la stesura definitiva ottobre 2012. La prima stesura abbastanza rapida, 6 mesi credo. Poi revisione grammaticale sintattica da parte di una insegnante di italiano, di nuovo in mano mia ri-revisione sistemazione in base alle sue note, lunga pausa durante la quale lo pensavo finito e iniziata ricerca editore, fallita. Giugno 2012 consegnato alla editor professionista che mi segue anche ora, due revisioni insieme, per arrivare appunto a ottobre 2012, questa ultima parte ti dico è stata molto serrata, nelle precedenti ci sono stati anche periodi piuttosto lunghi di stop. Bacio Sandra per qualsiasi cosa scrivimi pure.

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    3. Grazie, per me leggere queste esperienze è importantissimo, per due motivi. Prima di tutto, mi insegna le tempistiche e le risorse disponibili degli scrittori. Inoltre, sfata il mito dello scrittore in soffitta che un giorno se ne esce col libro finito, lo mette in una busta e lo infila nella posta per poi tornare di sopra, a scrivere un altro romanzo. Il mestiere dello scrittore è ben più sociale e commerciale di quel che pensavo un paio d'anni fa.

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  9. aaaaaaaaaaaaah Pappalardo! Mi diventi romantica... Io non ho consigli sulla revisione, non ne ho mai affrontata una finora. L'unico consiglio che posso dare, a me stesso prima che a te, è di prenderti il tempo che serve, ma, soprattutto, divertiti! Se c'è una sola regola che si può estrarre da On writing di Stephen è proprio questa: divertiti! Scrivere non è un dovere, non la nostro livello almeno. ;)

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    1. Salvatore quanto ti manca a finire la prima stesura di "Se scappi ti ammazzo", il romanzo sui serial killer?
      Dai che così revisioniamo insieme.

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  10. Cara Lisa, sei una grandissima e io lo voglio proprio leggere questo romanzo, perciò non mollare. E poi a un certo punto mollalo. E' come con i figli. Li fai, li educhi e li rifinisci ma poi devono andarsene in giro per il mondo anche se a te non sembrano ancora pronti.

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    1. Grazie per la fiducia... diciamo che sono appena entrata nel secondo trimestre di gravidanza! Ce ne vorrà prima di vederlo andare via di casa... :)

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  11. Penso che sia normale, io non è mai soddisfatto di ciò che scrive, però deve arrivare un momento in cui devi lasciar perdere la storia. L'hai scritta, l'hai revisionata, ora deve fare il suo percorso. L'editing serve a quello.
    Riscrivere le scene e i brani in continuazione ti fa solo perdere tempo. potresti continuare all'infinito.

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    1. Potrei, effettivamente, continuare all'infinito. Penso che molti scrittori con un romanzo nel cassetto si siano bloccati al punto in cui sono io adesso. Parlare con altri scrittori è davvero un toccasana, in queste situazioni.

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  12. l'estro ce l'hai, la voglia pure, la tecnica si può affinare, va bene, rileggi, cambia qualcosa.
    Nessuna fretta, ti si illuminerà il viso, molto più di adesso intendo; e capirai che hi fatto un buon lavoro, e chiusa lì

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    1. Speriamo che tu abbia ragione Massimo, il più è crederci. Ho notato che l'estro si rintana timidamente di fronte alle imponenti regole di scrittura. Devo smettere di leggere tutti sti manuali su come si scrive un romanzo!

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  13. Sarà che io sono ancora alle prese con la prima stesura, penso che una volta che la trama è fissata sia molto più facile procedere. Quando ho un testo già scritto che si può tagliare/approfondire/spostare e quant'altro, mi sento più sicura. Sotto i miei piedi c'è un terreno, per quanto dissestato e scosceso. è molto meglio che camminare nel vuoto. Non siamo Gesù che passeggiava sull'acqua. Noi abbiamo bisogno di appoggiarci da qualche parte.

    Se anche io avessi la possibilità di ritagliarmi uno spazio per la scrittura ogni giorno, forse la mia prima stesura non sarebbe così indietro. Quanto alla sensazione di trovare uno stile da principiante quando si rileggono pezzi scritti mesi prima, capita anche a me. Per questo motivo mi sono imposta di non fermarmi ... devo evitare come la peste ciò che potrebbe generare sensazioni negative tali da bloccarmi. In questo momento ciò che conta è scrivere. Poco importa se dovrò tagliare via mezzo romanzo. Se la mano non si ferma, anche le energie rimangono attive. E la connessione si mantiene.
    In bocca al lupo per il tuo lavoro!

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    1. Anch'io credevo che la prima stesura fosse lo scoglio più grosso ma mi sono ricreduta per due motivi:
      - la trama ha grossi buchi e questioni che avevo lasciato da parte che ora mi tocca affrontare, trovando soluzioni adatte ad essere incastrate nella storia senza cambiarne l'evoluzione o il finale;
      - correggere aggettivi e descrizioni è più noioso dell'inventarsi i personaggi e lasciar correre la fantasia, senza sapere come andrà a finire.
      Grazie e buon lavoro anche a te!

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  14. Lisa, Persevera! Sono contenta tu abbia trovato il tuo ritmo e sai che non vedo l'ora di leggerlo il tuo romanzo. Un abbraccio

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    1. Grazie dell'incoraggiamento!
      Ormai l'hai detto... ti toccherà leggerlo :)
      Salutami Peggio Emilia :P

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  15. C'è chi dice che "sente" quando la storia funziona nel torace. Il tuo torace come sta? ;)
    Scherzi a parte, tutti i consigli hanno un partner opposto, tipo yin e yang. Se la storia vale, perché abbandonarla? Giusto. E' anche vero che, se iniziassi una nuova storia, probabilmente scriveresti meglio di quanto puoi scrivere correggendo questa storia, perché saresti più libera. E chi può dirti quale sia la scelta migliore? Solo tu. Non è detto che ci azzecchi, ma scrivere non è un intervento a cuore aperto, che se sbagli ammazzi qualcuno. Perciò, relax! Due consigli che per me funzionano: concentrarsi su un aspetto della revisione alla volta, dimenticando la massa delle migliorie da fare; poi, scordarsi la perfezione, che non è di questo mondo. Quello che correggi adesso non è detto che sia definitivo; magari lo ritoccherai più avanti. Insomma, ti mangi l'elefante un pezzetto alla volta. ;) Di sicuro non puoi lasciare la storia per paura della revisione. Questo proprio no.

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    1. Quindi il reflusso è indice di talento? :)
      Il dubbio su cosa sia meglio fare rimane, però le idee nuove non arrivavano e invece sto pian piano tornando dentro la storia di NTS, ogni giorno è più facile lavorarci perché penso agli scopi di ogni personaggio preso singolarmente, così so già cosa diranno e come lo diranno. Sto cambiando molte scene in modo da renderle più funzionali alla storia. Come dici tu... meglio non pensare all'intero elefante, ma solo al boccone di oggi!

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  16. posso dirlo? per me stai diventando troppo cervellotica, troppo razionale (in fondo è ciò che dici, meno crudamente, al punto tre. Devi ritrovare l'emozione della scrittura. dimentica l'obbiettivo della pubblicazione e recupera la passione per la storia che hai creato, torna ad amare i personaggi come tuoi burattini e non come gioco per i lettori, fai finta che quello che modifichi, ciò che togli e ciò che aggiungi sia per far piacere a te e a nessun'altro.
    un abbraccio,
    ml

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    1. Troppo razionale io? Uau, sto davvero diventando grande allora :)
      Il tuo consiglio è prezioso ma più facile a dirsi che a farsi. Scrivendo per me stessa i personaggi diventano troppo autoreferenziali... al momento parlano e la pensano tutti come me :) Non è molto credibile.

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  17. Ciao Lisa, che bel posticino è il tuo blog! Sono felice di averlo scoperto. Il tuo post mi ha fatto ricordare la mia esperienza. La revisione è un momento da brividi, si tratta di fare i conti con i propri limiti e cercare di superarli. Non è facile. Grazie, la tua testimonianza
    mi ha fatto riflettere.

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    1. Ciao Rosalia, grazie di essere passata da queste parti. Scrivere è un continuo tentativo di superare i propri limiti, durante la prima stesura ho dovuto fare i conti con la mia fantasia e creatività, lasciando perdere l'emisfero sinistro del mio cervello, che ora invece la revisione richiama a gran voce. Il letargo è finito... ma la primavera non è ancora arrivata :)

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  18. In effetti ero curioso di sapere come procedeva il tuo romanzo. Ti posso solo dire che probabilmente d'ora in poi stravolgerai il testo più e più volte. :)

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    1. In effetti non mi ero resa conto che la revisione fosse un processo graduale, averlo capito mi sta aiutando a proseguire. Io credevo che si procedesse scena per scena, e le si sistemasse una volta per tutte. Invece si deve lasciar perdere e fare un pezzettino ogni giorno, bisogna mettersi l'anima in pace che ci vorranno tante e tante riletture prima di saltarci fuori!

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  19. Vorrei poterti fare un bel massaggio shiatsu, che tra l'altro so fare il giusto, mi ricordo solo che bisogna massaggiare con una certa pressione per far prendere coscienza del proprio corpo e del proprio io e massaggiare sempre verso il cuore. Tu cara amica mia hai bisogno di credere in te, io so che ce la puoi fare perché leggo i tuoi post, già lì intrighi, ma perdindirindina guarda in quanti ti rispondono. Non so consigliarti sulla revisione, io nel mio piccolo ho riletto e fatto come te con appunti, quadernino in bora post-it attaccati ovunque per poi essere trasferiti attorno al computer. Aggiustato, sembrava finito ma lo rileggevo e non lo era, non era mai giusto. Alla fine ho trovato un'anima pia, un'amica che si è offerta di leggerlo e dopo meraviglia delle meravigli di correggerlo, molto probabilmente ha svolto la funzione di editor, a lei e alla sua famiglia (all'epoca sua figlia aveva 6 anni) è piaciuto moltissimo. Il trovare persone che hanno hanno creduto nel mio lavoro è stato così gratificante che sono riuscita a portarlo a termine con ritrovato intrigo. Poi non ho trovato chi lo pubblica senza farmi spendere soldi, ma questa è un'altra storia, non sarà certo il tuo caso, tu scrivi davvero bene e un romanzo per adulti non ha certo bisogno di disegni.

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    1. Grazie della fiducia che hai in me, Anna Maria, devo dire che scrivere questo post e ricevere tanti commenti mi ha dato la spinta che mi serviva per ripartire.
      Per quanto riguarda "Melissa e la nuvola", è un peccato che non sia pubblicato, a volte le conoscenze contano più del talento in queste situazioni. Mi ero prefissa di leggerne un capitolo alla settimana ma è difficile risalire alle prime puntate del racconto sul blog, e nemmeno coi motori di ricerca sono riuscita. Se posso permettermi, ti consiglio di creare un shortcut agli episodi di "Melissa e la nuvola" su una banda laterale del blog, così anche i pigri come me non avranno problemi a trovarli :)

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  20. Grazie Lisa per il consiglio, credevo si leggesse facilmente scendendo nella pagina a destra e cliccando sul titolo, ma forse non è così, vedrò cosa posso fare, o meglio mi sa che mi farò aiutare dalle menti giovani di casa quando avranno tempo e voglia, tutte le volte che provo a fare da sola blocco il computer, noncelapsssopropriofare ;)

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